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Carrozzieri-Mediagol: “Palermo-Inter, non ho mai capito la scelta di Delio Rossi. Il mio addio, quel patto e lo zampino di Sagramola…”

L’intervista esclusiva concessa dall'ex difensore del Palermo, Moris Carrozzieri, alla redazione di Mediagol.it

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Intervista realizzata da Leandro Ficarra

Dieci anni esatti dall’anticamera di un sogno.

Viaggio di palpiti, emozioni, amore e fierezza. Fremiti, speranze e lacrime. Di gioia, commozione e amarezza. L’ebbra illusione, comunque meravigliosa da coltivare e vivere strada facendo, seppur non coronata dall’apoteosi del trionfo sul rettangolo verde.

Il 29 maggio 2011, lo stadio Olimpico di Roma divenne culla delle fede calcistica, trascinante ed incondizionata, professata da oltre quarantamila cuori rosanero giunti nella Capitale per spingere il Palermo verso il punto apicale della gloriosa storia del club. Crocevia focale dell’era Zamparini, managerialmente illuminata fino al triplice fischio di quella notte, comunque magica ed indelebile nel libro dei ricordi di tutti coloro che amano questi colori.

Culmine tecnico ed emotivo di una parabola fin lì esaltante, condita da gioie, vittorie, stelle del firmamento calcistico mondiale a danzare nel giardino del “Renzo Barbera” con la maglia rosanero cucita sulla pelle. Quando si spensero i riflettori dell’Olimpico sulla finale di Coppa Italia tra Palermo ed Inter, calò simbolicamente il sipario sull’epopea del magnate friulano dalle parti di viale del Fante.

Un Palermo capace di dare scacco alle big del calcio italiano, in grado di conciliare gioco, risultati e spettacolo. Cifra tecnica rimarchevole, identità tattica tangibile, un calcio aggressivi, propositivo, totale. Organico perfetta sintesi di esperienza, talento e gioventù, sapientemente allestito da Walter Sabatini e magistralmente guidato da Delio Rossi. Maestro, stratega e riferimento imprescindibile dentro e fuori dal campo per un gruppo di calciatori in magnifica simbiosi con Palermo e la sua gente.

In quel Palermo che rubò l’occhio dell'Italia calcistica, rapendo il cuore del popolo rosanero, vi era anche Moris Carrozzieri. Carisma, leadership e personalità. Un percorso difficile e tormentato per via di una squalifica inevitabile, che l'ex difensore ha affrontato con grande orgoglio e coraggio, riuscendo a giocare anche quella finale di Tim Cup. La forza di rialzare la testa, il coraggio di un uomo vero ed un atleta eccellente, desideroso di porre rimedio all’errore e ricominciare da dove aveva bruscamente interrotto. Intervistato in esclusiva dalla redazione di Mediagol.it, Carrozzieri ha ripercorso le tappe che condussero la compagine rosanero fino all’appuntamento con la storia. Ma non solo...

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