di Leandro Ficarra


CALCIOMERCATO PALERMO
Calciomercato Palermo: sessione ok tra big, tegole e qualche rimpianto. Plus Inzaghi…
MERCATOAI RAGGI X - Archiviata la sessione estiva di calciomercato. Dado, quasi, tratto in casa Palermo. Piccola appendice per il club targato CFG. Un paio di innesti, numericamente fisiologici, tecnicamente non strutturali, reperibili nel microcosmosvincolati. Il classe 2000, Michele Avella, sarà dodicesimo part-time. Futuro terzo o quarto portiere in pectore. Il classe 1992, Bartosz Bereszyński, esperto e duttile braccetto di destra, impiegabile anche da laterale sulla corsia, potrebbe completare le coppie in seno al reparto difensivo. Ultimare la separazione, cessione a titolo definitivo o rescissione consensuale, con Valerio Verre, è passaggio imprescindibile e propedeutico all'eventuale arrivo del nazionale polacco ex Sampdoria e Napoli.
Club di viale del Fante protagonista di una sessione di mercato lodevole. Oculata, tempestiva, di livello. Strategia e modus operandi conformi alle ambizioni di vertice. Legittimate dal poker di big, Augello, Gyasi, Bani e Palumbo, innestati nella prima parte della campagna trasferimenti. Affiora qualche scorcio di rimpianto. Si è fatto molto bene. Si poteva, forse, fare meglio. Solo l'inconfutabile responso del campo potrà fugare ogni scoria di dubbio.
Osti ha ribadito spessore manageriale, acume strategico, competenza, abilità negoziale. Sulla scia della scorsa campagna invernale. Dosando magistralmente lungimiranza, raziocinio, pazienza. Fermezza al cospetto di pretese ritenute non congrue. Vedi rinuncia ad Elia e virata su Gyasi. Districandosi egregiamente nel tourbillon di ingaggi e commissioni oscillanti, lievitazioni improvvise del valore dei cartellini. Marcati confini di budget e contingenze avverse, fattori di rilevante criticità. Non era semplice sfoltire la rosa da profili ingombranti, dagli ingaggi pesanti, palesemente fuori dal progetto tecnico. Ennesimo stop di Gomis, delicata tegolaMagnani. Ostacoli non preventivabili. A liste chiuse, prevale la consapevolezza che il Palermo ha griffato una prestigiosa finestra di mercato. Mirata, lineare, di alto lignaggio per la categoria. Aderente a competere per l'obiettivo prefissato. rimarchevole ma perfettibile. Con un paio di succose cilieginela torta avrebbe rasentato i crismi dell'eccellenza. Appuntamento a gennaio per un paio di colpi rimasti, giocoforza, in canna.
Nota più lieta la premessa fondante. Cronologia e modalità di pianificazione sincroni tra management ed area tecnica. Legittima e meritata conferma di Carlo Osti alla direzione sportiva. Quindi la scelta, avallata e trasversalmente condivisa, del nuovo tecnico. Inzaghi ed il Palermo hanno rinverdito un'attrazione reciproca, pregressa e fatale, portandola finalmente a compimento. Valicando, con reciproco ardore e minuziosi step diplomatici, ogni ostacolo di matrice burocratica e contrattuale. Rosa attuale pensata, edificata e rifinita, in totale sinergia tra allenatore e ds. Criterio fondamentale per incastonare nel mosaico i tasselli più inclini e funzionali ad interpretare lo spartito del mister. Logiche di campo che tornano ad essere prevalenti. Background, conoscenza ed attitudine, tecnica e mentale, a dinamiche e tipicità del campionato di pertinenza. Linee guida virtuose alla base della gestazione del nuovo Palermo di Inzaghi in sede di calciomercato estivo.
INZAGHI PLUS - SuperPippo è il vero top-player. Iconico, feroce e famelico. Traspone fedelmente, nelle nuove vesti di coach, indole e spirito che lo hanno consacrato nel gotha dei bomber planetari. Tatticamente sagace e pragmatico. Predica un calcio essenziale e verticale. Risoluto e solido. Spoglio di vezzi ed orpelli estetici. Declamato a ritmi vertiginosi. Compattezza, ritmo, intensità supersonica. Densità e pressing asfissiante, reattività ed attacco veemente alla seconda palla. Adrenalinico e magnetico. Ascendente, carisma, tracimante capacità motivazionale. Cultura del lavoro maniacale, ossessiva cura del dettaglio. Fisicità ed esplosività, rapidità e resistenza. Condizione atletica come un mantra. Base per migliorare armonia, coordinazione, pulizia nel gesto tecnico. Per coprire ed attaccare gli spazi, ritrovare coesione e identità sul manto erboso, ripristinare corrette distanze tra i reparti. Profilo perfetto per instillare entusiasmo, vigore, senso di appartenenza ai colori sociali, dedizione totale alla causa. Irruzione veemente nella testa e nell'anima dei calciatori. Idem nel cuore della città. Potenzialmente un plus. Speriamo utile a colmare qualche imperfezione strutturale in seno alla rosa. Strada è lunga, tanto lavoro da fare. Recuperare la condizione e dimensionare tatticamente alcuni big. Migliorare fluidità e senso geometrico in fase di impostazione e transizione. Al pari di estro ed imprevedibilità della proposta offensiva.
PORTIERI E DIFESA - Tormentato il capitolo portieri. Saga viziata da tempi e valutazioni discordanti. Decisa dalle bizze della sorte. LimboGomis protratto oltremisura. Sfumato il ritorno di Audero, l'infatuazione per Klinsmann. Mai divenuta attrazione fatale da consumare ad ogni costo. Evaporata, di fatto, al cospetto dell'ennesimo infortunio del portiere senegalese, eventuale contropartita designata nell'estenuante tirae molla col Cesena. Semperpensiero stupendo infrantosi sul muro, quasi invalicabile, eretto dal Pisa. Gollini idea suggestiva, esplorata e repentinamente accantonata. L'apprendistato a Pescara per Desplanches. Bardi l'usato sicuro. Dodicesimo di lusso, performante ed affidabile, per mitigare l'emergenza. Joronen ritenuto il profilo di assoluta garanzia, per background, rendimento e respiro internazionale. Titolare dal miglior rapporto qualità-prezzo, in virtù dello status di svincolato dopo le stagioni in laguna. Avella tampone necessario con Bardi ai box.
Bani totem nel cuore della retroguardia. Leadership, lettura, tempismo da massima serie. Ceccaroni garanzia in parabola ascendente. Il sofferto arrivederci a Magnani. Gestito con rispetto, buonsenso ed umanità. In ragione di priorità assolute, al cospetto delle quali il calcio non ha alcuna valenza. Fisicità di Diakitè benefit da disciplinare e rilanciare. Peda prospetto pregiato da sgrezzare e scommessa da vincere. Veroli giovane e duttile jolly da giocarsi al bisogno. Bereszyński, querelle Verre permettendo, ultimo sigillo al reparto.
CENTROCAMPO E CORSIE - Gomes e Segre pilastri in zona nevralgica. Profili tatticamente sagaci, conferiscono gamba, ritmo, equilibrio. Propensi a schermatura, interdizione, pressione e riconquista. Cucitura, aggressività e strappiin salsa francese. Inserimenti e gioco aereo plus dell'ex Torino. Interpreti ideali per il calcio muscolare di Inzaghi. Ranocchia talento cristallino ancora imploso. Da dimensionare tatticamente, alimentare psicologicamente. Da intermedio offensivo e trequartista incursore ha fatto le cose migliori. SuperPippo vuole insignirlo cervello e polo catalizzatore della manovra. Missione ardua e suggestiva, il cui esito sarà fattore dirimente per il rendimento del reparto. Di Blin conosciamo pregi e difetti. Augello è un big assoluto sul binario mancino. Piede fatato, intelligenza calcistica, profilo top in sede propulsiva ed in fase di copertura. Il Pierozziversione Inzaghi può e sa essere freccia esplosiva e dardeggiante sul fronte opposto. Gyasi, dirottato protempore sulla trequarti, garantisce fisicità, gamba e disciplina tattica su entrambe le corsie. Giovane, interno o mezzala, può agire altresì da laterale sinistro. Palumbo è tenore deluxe, deputato a conferire estro, qualità e giocate tra le linee. Trequartista che eccelle in rifinitura e non disdegna la finalizzazione. Anche mezzala con spiccata accezione offensiva all'occorrenza.
Hernani unica tentazione concretamente perpetrata. Da esaudire solo in caso di un'uscita eccellente in mediana. Circostanza vagliata e paventata, dissoltasi per distonia di tempi ed incastri. Giovane il puntello rampante e versatile. Conosce la B, ampia la gamma di peculiarità ed opzioni a centrocampo. Bisognerà provare a dare un senso alla permanenza di Vasic. Permane la sensazione di un deficit di fosforo, personalità e visione di gioco in zona nevralgica. Inzaghi lavorerà su bagaglio e complementarità dei singoli per trovare una alchimia che assicuri fluidità e compattezza al contempo.
ATTACCO - Pohjanpalo è arma letale ed illegale in the box. Trovare ampiezza e profondità per innescarlo a dovere è la chiave per capitalizzare la sua indole dominante in categoria. Brunori, in versione elastico, mette qualità tecniche e ricercatezza di pensiero, legando sapientemente le trame offensive. Abnegazione e spirito di servizio da capitano vero, in un ruolo la cui interpretazione va ancora forgiata e rodata nel nuovo corso. Il ritorno di Palumbo potrebbe essere volano per elevare il suo rendimento, sgravandolo parzialmente dalla densità avversaria. O, magari, riavvicinandolo alla porta in versione seconda punta, in un 3-4-1-2. Le Douaron, encomiabile per dinamismo, vis agonistica e fisicità, deve dare sostanza e profitto alle energie profuse. Uscendo dal fumoso limbo di evanescenza che ha caratterizzato la sua parabola fin qui. Inzaghi lo stima particolarmente. Sta a lui ripagare la fiducia, compiendo un upgrade in termini di lucidità e qualità. Corona ha mezzi fisici e tecnici di assoluta rilevanza in prospettiva. Inzaghi può gradualmente plasmarlo. Studia per diventare terminale importante e completo. Serviranno pazienza, applicazione e forma mentis per tesorizzare ogni porzione di match che l'ex Pontedera avrà a disposizione.
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