BRESCIA-PALERMO

Brescia-Palermo 1-1: Galazzi illude Aglietti, pari di Segre. Buon punto per i rosa

Un punto a testa per Brescia e Palermo al Rigamonti: a Galazzi risponde Segre

Mediagol ⚽️

palermo

 

La diciannovesima giornata del campionato di Serie B si apre con un pari tra Brescia e Palermo allo stadio Rigamonti nel lunch match delle 12.30.

Brodino insipido per la compagine lombarda, in crisi di identità e risultati e reduce dall'avvicendamento in panchina tra l'esonerato Clotet ed il nuovo tecnico Aglietti. Puntello prezioso alla classifica per gli uomini di Corini, che centrano il quinto risultato utile consecutivo e chiudono con moderata soddisfazione il girone d'andata. Pari che assume ancora maggior valore in ragione delle assenze di rilievo in casa rosanero. Oltre allo squalificato Nedelcearu ed all'indisponibile Gomes, Corini ha infatti dovuto incassare, suo malgrado, i forfait di Stulac e Valente in prossimità del fischio d'inizio.

Pedine fondamentali e strategicamente funzionali nello scacchiere del tecnico di Bagnolo Mella, che sta progressivamente cercando di consolidare identità tattica, equilibri ed automatismi tangibili ed efficaci in entrambe le fasi di gioco in un Palermo avversato da non poche criticità in questa prima parte di stagione. Match non certo indimenticabile in termini di ritmo, intensità e contenuti tecnici, caratterizzato da un primo tempo oggettivamente inguardabile ed una ripresa certamente più vivace. Pronti via, il Brescia ha cercato di menare le danze e fare la partita, evidenziando meccanismi piuttosto farraginosi, poche idee ed un certo timore, figlio del momento psicologicamente complesso sul piano della stabilità e dei risultati.

Il Palermo ha badato principalmente a mantenere densità ed attenzione in fase di non possesso, ma non ha mai trovato linearità e fluidità di manovra nella prima frazione, non riuscendo di fatto mai a spaventare Lezzerini e compagni fino all'intervallo. Pochi rischi anche per Pigliacelli, bravo d'istinto ad opporsi ad una deviazione fortuita di Vido su punizione calciata da Galazzi. Forcing sterile e macchinoso delle Rondinelle, Palermo approssimativo in fase di costruzione, troppi gli errori di misura e dosaggio in zona nevralgica con Damiani decisamente in giornata storta. Di Mariano, dirottato a destra con Vido largo sul versante opposto, non ha mai trovato tempi giusti e giocate incisive, Segre e Broh hanno prevalentemente fatto filtro, non riuscendo a compartecipare alla tessitura delle trame offensive, Brunori è rimasto piuttosto isolato e compresso nella morsa dei centrali difensivi bresciani.

La ripresa si è aperta con il vantaggio delle rondinelle, complice l'ennesimo errore in sede di impostazione di un Damiani piuttosto appannato, insolitamente impreciso e poco reattivo, la ripartenza di Ndoj ha trovato lunga e disarticolata la squadra siciliana, Galazzi ha raccolto l'assist del compagno e calciato col mancino, Pigliacelli si è fatto passare la sfera sotto le gambe, con un intervento abbastanza goffo su una conclusione non irresistibile. Fato e forza immediata di reazione hanno rimesso subito i rosa in carreggiata: cross di Broh, torre di Di Mariano, stacco di Segre che con la schiena anticipa l'uscita fuori tempo di Lezzerini. Un giro d'orologio ed è subito pari per Brunori e compagni.

L'inerzia psicologica del match è cambiata, il Palermo ha preso coraggio, infierendo su lacune ed incertezze di un avversario colpito nel morale proprio quando intravedeva la luce in fondo al tunnel. Gli ingressi di Floriano e Saric in luogo di Vido e Damiani hanno conferito qualità e gamba ai rosa, che hanno alzato il baricentro e sono decisamente cresciuti in intensità e convinzione, prendendo in mano il pallino del gioco nell'ultimo quarto di match. Mancanza di lucidità nell'ultimo passaggio, imprecisione all'atto della finalizzazione, pecche letali che hanno vanificato lo sviluppo di una serie di trame avvolgenti e ben dipanate fino alla trequarti. Un paio di conclusioni imprecise di Di Mariano dalla media distanza, uno splendido strappo di Saric vanificato da un controllo difettoso di Segre nel cuore dell'area bresciana, un colpo di testa ancora di Di Mariano allo scadere del recupero palesemente fuori bersaglio da ottima posizione. Tanti corner conquistati grazie ad una più fluida ricerca dell'ampiezza con Sala e Di Mariano più intraprendenti nel sovrapporsi ed arrivare sul fondo. Brescia alle corde ma indenne, Palermo che mastica qualche rimpianto ma torna a casa con fiducia e serenità in vista della sosta e con il mercato invernale ormai alle porte. Classifica in linea con l'obiettivo dichiarato, ampi margini di miglioramento in materia di sincronismi corali e condizione dei singoli, l'opportunità di definire e potenziare la rosa in sede di campagna trasferimenti a gennaio. Vi sono concreti presupposti per guardare con moderato ottimismo al futuro.

 

tutte le notizie di