BARI-PALERMO

Bari-Palermo 1-1: coraggio e sofferenza, a Valente risponde Cheddira. Rosso a Marconi

Buon primo tempo rosa e vantaggio con Valente, reazione Bari e pari di Cheddira

Mediagol ⚽️

Palermo

Bel primo tempo, ripresa di sofferenza, finale di gara in apnea.

Il Palermo conquista comunque un punto meritato e prezioso, contro un avversario strutturato e di livello sotto ogni punto di vista.

Altro step virtuoso nell'ambito di un percorso di crescita di una squadra già consolidata sul piano della forma mentis e dello spirito, ma chiaramente in fase di costruzione in termini di identità tattica, cifra tecnica e composizione della rosa.

Personalità, coraggio, trame e concetti emersi nel corso della prima frazione mostrano segni tangibili del lavoro in corso di svolgimento all'alba dell'era Corini. Senza Sala e Soleri, indisponibili per problemi fisici, il tecnico rosanero riesce comunque a proporre un Palermo spigliato, intenso e manovriero. Capace di giocarsela a viso aperto contro l'ottimo undici di Mignani. Rischiando qualcosa ma proponendosi con tracce fluide e ficcanti, in ampiezza ed in verticale, dalle parti di Caprile.

In avvio, la squadra di Corini riesce a restare corta ed alta sul manto erboso perfetto del San Nicola, imbastisce con audacia la costruzione dal basso con Pigliacelli solito playmaker aggiunto nella propria area di rigore, gestisce bene ritmo e palleggio con Damiani ed un gigantesco Broh in mediana, apre il campo con le frecceValente ed Elia, alza la qualità in rifinitura con la variabile Floriano tra le linee alle spalle di bomber Brunori.

Nedelcearu guida con autorevolezza la linea difensiva, al suo fianco Marconi fa più fatica a tenere botta. Buttaro spinge, copre e tura falle, confermando esplosività, applicazione e costanti segnali di maturazione tattica e mentale.

La partita è godibile e le squadre danno vita ad una sfida totale, fronteggiandosi a viso aperto in ogni zona del rettangolo verde, attaccando spazi ed area avversaria in maniera organica, senza condotte strategicamente speculative o particolari accorgimenti conservativi.

Il Bari ha muscoli, fisicità ed individualità importanti per la categoria, il Palermo appare più compatto  ed armonioso, accorcia bene il campo e ricompone la densità in fase di non possesso, fraseggia in modo lineare e limpido, mostra geometrie e coralità in sede di sviluppo della manovra.

Bravo a muovere rapidamente la palla e gli avversari, il Palermo crea ripetutamente superiorità con la propria catena di destra.

Broh straripa per atletismo e fisicità in fase di filtro come di percussione, denotando anche lucidità e qualità in termini di scelta ed esecuzione delle giocate. L'ex SudTirol, con Buttaro ed Elia, crea più di un imbarazzo alla retroguardia pugliese sul proprio versante di riferimento. Scambi stretti, imbucate filtranti, sovrapposizioni a tempo, dalla corsia di destra nascono le più grandi chances per il Palermo nella prima mezz'ora.

La ferocia in pressione sulla trequarti offensiva, marchio di fabbrica anche della gestione Baldini, è la chiave del vantaggio firmato da Valente.

Damianimorde l'avversario, Valente ispira Floriano che lo serve con il tempo giusto sul movimento scomposto della linea difensiva di Mignani.

Il colpo di biliardo del numero trenta è perfetto. Così come la sua posizione, regolarissima, vidimata dal check al Var, dopo l'iniziale annullamento della rete dell'arbitro Camplone.  Dopo aver corso un rischio su lob di Cheddira a Pigliacelli battuto, un'infelice lettura di Marconi che perde contatto visivo con la sfera e l'avversario, la compagine di Corini avrebbe anche potuto raddoppiare. Floriano taglia splendidamente il campo con un assist per Brunori, prendendo d'infilata un Bari sfilacciato e disarticolato nella fattispecie, l'italobrasilianosente il taglio di Valente ma, da bomber di razza, calcia in diagonale murato in extremis da Pucino.

La supremazia di Cheddira e compagni nella ripresa è stata marcata. Complice un po' di stanchezza, unitamente a forza d'urto e qualità di un Bari che ha implementato ritmo ed intensità, il Palermo ha abbassato sensibilmente il baricentro. Pigliacelli si è superato su Maita.

La squadra di Corini ha progressivamente perso metri e distanze, serrando i ranghi nella propria metà campo e non riuscendo più a ripartire.

Elia e Valente hanno fatto un po' fatica a ripiegare sull'esterno ed a riproporsi, Damiani ha subito fisicità e veemenza degli omologhi di reparto, Floriano ha girato a vuoto e Brunori è rimasto fisiologicamente isolato. I cambi di Mignani, Galano, Mallamo e Cangiano, hanno conferito ulteriore freschezza e linfa al forcing pugliese.

Il pari di Cheddira, Damiani perde il duello fisico con Antenucci sulla linea di fondo e  reclama il fallo, è la logica conseguenza di un'inerzia che appariva piuttosto evidente nella fase centrale della ripresa.

Corini ha provato a chiudere ogni spazio e blindare le corsie, inserendo Pierozzi per Valente e spostando Elia sulla corsia opposta.

Palermo di fatto a cinque dietro, tutti a stringere i denti e lottare con ardore per arginare l'incedere di Di Cesare e compagni spinti dall'onda emotiva del San Nicola.  Stoppa è subentrato ad un esausto Floriano. L'espulsione di Marconi allo scadere, placcaggio sullo scatenato Cheddira che lo sovrasta in progressione, ha complicato ulteriormente la vita ai rosanero. Lancini ha rilevato Elia e la compagine di Corini si è difesa con carattere, abnegazione e grande spirito di squadra. Doti che hanno permesso al Palermo di non correre particolari rischi nel convulso recupero concesso dal direttore di gara.

Pari comunque significativo e dal rimarchevole peso specifico, in relazione a contingenze del match, momento storico e caratura dell'avversario.

In attesa dell'integrazione in organico del poker d'assi calato dal club rosanero nell'ultima settima di mercato, Stulac, Di Mariano, Bettella e Segre, l'avvio di stagione può reputarsi certamente confortante. Quattro punti in due gare, squadra che dimostra di recepire e trasporre sul terreno di gioco i principi del credo calcistico di Corini, unitamente a personalità e grande carattere. Dirigenza particolarmente attiva e desiderosa, al pari della proprietà, di incastonare ancora due o tre tasselli utili ad impreziosire il mosaico a disposizione del nuovo tecnico. Riscontri di campo e dinamiche di calciomercato autorizzano, in prospettiva, ragionevole fiducia e moderato ottimismo.

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