mediagol palermo Bari, Caserta: “La gara col Palermo si prepara da sola. Pohjanpalo? Bisogna concedergli poco spazio”
Le parole

Bari, Caserta: “La gara col Palermo si prepara da sola. Pohjanpalo? Bisogna concedergli poco spazio”

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Le parole dell'allenatore dei pugliesi in conferenza stampa

Fabio Caserta, allenatore del Bari, è intervenuto in conferenza stampa in vista del match contro il Palermo, in programma venerdì:

Come si prepara in pochi giorni una partita così importante e impegnativa come la trasferta di Palermo, soprattutto dopo una sconfitta pesante come quella di Modena?

"Si prepara cercando di mettere subito da parte la partita di Modena. Al di là dei pochi giorni a disposizione, queste sfide si preparano da sole: giochi contro una squadra forte, in un ambiente caldo, con tanta gente. Per preparare questo tipo di gara basta poco. La cosa più importante è archiviare ciò che non abbiamo fatto bene a Modena".

In settimana si è parlato molto di Sibilli. Contro il Modena non è apparso brillante: secondo lei sta subendo la pressione delle vicende extra campo? È pronto mentalmente per giocare dal primo minuto a Palermo?

"Io posso parlare solo per quello che vedo. Peppe si allena bene, con tranquillità, e lavora con la squadra. Non credo che la prestazione di Modena sia stata condizionata dalle voci: abbiamo fatto male tutti, soprattutto nel secondo tempo dopo il 2-0. Non è stato un problema del singolo"

Dall’altra parte ci sarà Pohjanpalo, un attaccante che forse c’entra poco con la Serie B. Come si affronta un giocatore così dominante?

"Pohjanpalo è il finalizzatore del Palermo, lo ha dimostrato in carriera e anche in questo inizio di campionato. Bisogna concedergli poco spazio. Ma non c’è solo lui: il Palermo ha tanti giocatori forti e difficili da marcare. Noi dovremo comportarci da squadra, rimanere uniti nei momenti di difficoltà e non concedere troppe occasioni. A Modena ci è mancata proprio la capacità di restare in partita fino alla fine, cosa che invece avevamo fatto bene nelle gare precedenti".

La situazione di Gytkjær: è pronto per l’esordio? Quanto è mancata una punta centrale di ruolo in queste prime giornate?

"A livello numerico ci è mancato tanto. È un giocatore fondamentale per noi, purtroppo fermo per infortunio. Adesso si è allenato bene con la squadra e sarà a disposizione. Valuteremo se schierarlo dall’inizio o a gara in corso, perché è stato fermo a lungo, ma sta bene".

A Modena il Bari è sembrato in difficoltà sul piano fisico, quasi che ci fosse differenza atletica con l’avversario. Avete fatto richiami di preparazione in settimana? Inoltre, su Verreth: non pensa giochi troppo basso davanti alla difesa, quasi da difensore aggiunto?

"Non credo sia un problema fisico: non abbiamo fatto richiami particolari. Abbiamo lavorato intensamente per migliorare la condizione di chi era un po’ indietro. A Modena, dopo il secondo gol, è subentrato un calo mentale più che fisico.

Per quanto riguarda Verreth, lui in costruzione ci dà geometrie e qualità. In non possesso, quando serve, si abbassa a supporto della difesa. Ha giocato come nelle partite precedenti".

I nuovi arrivati come stanno? E in allenamento abbiamo visto a volte la squadra schierata a tre: sta pensando a un cambio modulo?

"I nuovi stanno entrando gradualmente, qualcuno è già pronto. Per quanto riguarda il modulo, no: non credo abbia senso cambiare dopo una sola brutta partita. Con questo sistema abbiamo fatto buone prestazioni e meritato anche più punti. In allenamento a volte proviamo la contrapposizione rispetto al sistema degli avversari, o alternative da usare a gara in corso. Ma cambiare per 40-50 minuti fatti male non ha senso".

Il Bari è sempre andato in svantaggio nelle prime tre partite. State lavorando su questo aspetto? E sulla fascia sinistra, soprattutto con Dorval, ci saranno aggiustamenti?

"Sì, è un dato di fatto che siamo sempre andati sotto e dobbiamo lavorare per evitarlo. Sulla corsia di sinistra non parlerei di problemi del singolo: sui rigori contro Modena ci sarebbe molto da discutere. In generale, dobbiamo migliorare come squadra, non solo nei singoli episodi. Non possiamo permettere agli avversari di andare sempre in vantaggio, diventa tutto più difficile".

Su Partipilo: c’è tanta attesa, ma finora non è ancora al top. Pensa che la pressione, anche per le sue origini baresi, possa pesargli?

"Anthony deve ancora crescere perché ha saltato tutto il ritiro, è rimasto fermo a lungo. Questo lo ha penalizzato più di altri. Ha qualità e ci aspettiamo molto da lui, ma serve tempo. A volte cerca giocate difficili invece di quelle semplici e perde palla, complicandosi la vita. Però sta crescendo tanto dal punto di vista atletico".

Con il recupero di Gytkjær cambieranno gli schemi offensivi?

"No, quello che abbiamo provato dall’inizio rimane. Certo, la sua presenza ci permette anche di lavorare sul doppio attaccante: lui e Moncini insieme sono un’opzione importante".

Il Bari è una squadra nuova, va aspettata. Però sembra ancora poco “di Serie B” senza palla, gli avversari palleggiano con troppa facilità. È d’accordo?

"Abbiamo affrontato squadre costruite per vincere il campionato, con grande qualità. Qualcosa devi concedere, soprattutto sui cross laterali. Sono d’accordo che dobbiamo essere più aggressivi, più cattivi senza palla, ma questo dipende anche dalle caratteristiche dei giocatori. Non sempre puoi chiedere 90 minuti di pressing alto a chi non è ancora al top. Sappiamo cosa fare quando abbiamo il pallone, ora dobbiamo crescere nella fase difensiva".

Lei non è un integralista e ha già accennato al 3-5-2 con Gytkjær e Moncini. Ma i giocatori che le hanno preso sono davvero adatti al 4-3-3? Sugli esterni qualche dubbio rimane.

"Dipende da come interpreti il 4-3-3. Puoi giocare con tre attaccanti larghi o più vicini alla punta. Sibilli, ad esempio, è adattabile, può partire esterno e accentrarsi. Partipilo uguale. Solo Raui ha caratteristiche più da esterno puro. Per me sono tutti duttili e funzionali. Il 3-5-2 resta un’opzione, ma adesso non vedo motivo per cambiare: la squadra ha fatto buone prestazioni, tolti i 40 minuti di Modena. Se in futuro vedrò che il gruppo si esprime meglio con un altro sistema, non avrò problemi a cambiare".