AVELLINO-PALERMO

Avellino-Palermo 1-2: Brunori e Valente sfatano tabù, prima gioia esterna per Baldini

Con una gara matura ed intensa il Palermo supera un Avellino rimaneggiato ma pur sempre temibile. Brunori e Valente rispondono a Matera e firmano la prima vittoria esterna dell'era Baldini

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Palermo

Finalmente. Forse nel momento più importante della stagione, il Palermo di Baldini rompe il sortilegio. Per la prima volta da quando il tecnico toscano siede sulla panchina rosanero, i siciliani conquistano l'intera posta in palio in trasferta. De Rose e compagni tornano a ruggire lontano dal "Barbera" con una prestazione intensa e matura, esaltata dallo straripante stato di forma del bomber Brunori. L'italobrasiliano firma il diciassettesimo gol della stagione, griffa con una giocata d'autore, con annesso assist, il raddoppio di Valente, disputa l'ennesimo match di grande sostanza e qualità , nonostante una rete divorata per leziosismo ed un pizzico di supponenza.  Successo che vale doppio, poiché conquistato contro una diretta concorrente in chiave playoff alla vigilia di un turno infrasettimanale interno. Blitz del Partenio che assume un inestimabile peso specifico sul piano psicologico, in quanto affranca la squadra da quella che stava davvero divenendo una sorta di sindrome lontano dalle mura amiche.

L'Avellino era fortemente rimaneggiato ed alle prese con le scorie di un focolaio da Covid-19 che ha complicato non poco i piani per Gautieri alla vigilia di una sfida molto importante sotto vari punti di vista. Tuttavia, la formazione biancoverde resta compagine esperta, smaliziata e temibile. Squadra tignosa e dalla buona cifra tecnica complessiva, al netto di assenze pesanti che ne hanno depotenziato qualità e forza d'urto nella circostanza.

Il Palermo l'ha vinta con testa, cuore e determinazione. Ha modulato con sagacia coraggio ed accortezza, smorzando l'indole geneticamente temeraria del calcio di Baldini con una cospicue dose di saggezza ed equilibrio. Il tecnico rosanero ha spesso sottolineato in settimana l'importanza di saper gestire tempi del pressing, baricentro e interpretazione tattica del match, focalizzando e comprendendo dinamiche e momenti della partita. Oggi, il Palermo ha saputo magistralmente cadenzare le varie sfumature del suo volto in perfetta conformità con contingenze ed evoluzione della sfida.

Massolo, Buttaro, Dall'Oglio e Soleri nell'undici titolare hanno costituito scelte funzionali alla tipologia di partita, solida ed intensa, preparata da Baldini per centrare i tre punti. Il vantaggio di Matera, ispirato da un dardeggiante Kanoute, poteva scompaginare i piani e scalfire pesantemente il morale dei calciatori rosanero. Fortunatamente, non vi è stato il tempo di digerire e metabolizzare la circostanza avversa che è arrivata l'ennesima ed istantanea perla di Brunori. Pari lampo che ha rimesso le cose a posto, nel punteggio e nella testa, per gli uomini di Baldini.

Saggiamente, il Palermo non ha sistematicamente pressato l'avversario sulla trequarti offensiva. O meglio, l'ha fatto solo a tratti e con giudizio, senza rischiare di esporsi alle ripartenze a campo aperto di Kanoute e Micovschi capaci di abbinare gamba e qualità. La squadra di Baldini ha avuto il merito di saper all'occorrenza abbassare di qualche metro il baricentro, cercando compattezza e densità nella propria metà campo per poi riproporsi in maniera organica ed armoniosa in verticale. Preziosissimi in quest'ottica Valente e Soleri, instancabili in ripiegamento sull'esterno in ausilio a Giron e Buttaro e straripanti in progressione una volta riconquistata la sfera. De Rose e Dall'Oglio hanno composto un tandem centrale in zona nevralgica che stavolta ha ben figurato, reggendo il confronto, spesso prevalendo, anche sul piano di dinamismo, fisicità ed ardore agonistico. L'aver vinto molti duelli in mezzo al campo è stata una delle chiavi del match in casa rosa. Spesso, in fase di non possesso, il Palermo disegnava sul campo una sorta  di 4-4-1-1 con Valente e Soleri esterni alti all'altezza della mediana e Luperini a cercare di attaccare spazi e seconde palle alle spalle di Brunori.

Nel primo tempo l'ex Virtus Entella ha replicato colpevolmente il lob troppo morbido e velleitario sfoderato a Francaviilla, fallendo la rete del sorpasso già in prossimità dell'intervallo, solo davanti a Forte. Plescia ha forse fatto peggio, alzando la mira di testa da due passi sull'ennesima evoluzione laterale dell'incontenibile Kanoute. Gagliardia, lucidità e reattività del Palermo facevano comunque ben sperare in vista della ripresa.

Sensazioni confermate dal raddoppio di Valente in avvio di seconda frazione, ispirato da un'azione monstre, culminata in un assist d'autore, dell'eccellente Brunori. Metabolizzata con ordine e compattezza la reazione dell'Avellino, bravi Massolo su punizione di Aloi e Marconi ad immolarsi in scivolata su Carriero, il Palermo non riusciva a trovare lucidità in rifinitura nelle varie potenziali chances costruite in ripartenza per chiudere il match.

Baldini optava per esperienza e vocazione alla copertura di Crivello in luogo di Giron, quindi inseriva Damiani per gestire il traffico, sperando di conferire limpidezza, geometria e verticalità alla distribuzione della manovra. Gautieri aveva giocato la carta Maniero per il deludente Plescia. Tito ha perso le staffe, rivolgendo qualche parola di troppo al direttore di gara e guadagnandosi l'espulsione.  Le speranze irpine di raddrizzare la gara si sono esaurite di fatto in quel frangente. Marconi ha speso un giallo per frenare l'incedere di Kanoute in una delle rare situazioni in cui la formazione rosanero si è fatta sorprendere, lunga e disarticolata, su una verticalizzazione. Baldini ha varato quindi un doppio cambio, con Somma e Floriano per l'ex Monza eValente nell'ultimo scorcio di gara. Finale gestito con maturità, piglio e senza traumi. Il triplice fischio sa di liberazione e svolta.

Il Palermo sembra sempre più padrone dei suoi mezzi ed in crescita progressiva, in termini tecnici, psicologici e fisici, oltre che sotto il profilo di identità ed autostima. L'acuto del Partenio può davvero costituire un bivio virtuoso nel sentiero che porta ai playoff se gli uomini di Baldini saranno in grado di dare ulteriore sprint e continuità sul piano di prestazioni e risultati. Mercoledì arriva la Fidelis Andria al Barbera e si auspica uno stadio più gremito ed entusiasta in virtù del successo odierno e dell'iniziativa promozionale del club. Ci avviamo davvero a vivere un frangente decisivo della stagione: il Palermo di Baldini è adesso in rampa di lancio e può mettere il turbo da qui al termine della regular season.

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