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Amarcord

Amarcord Palermo: 16 anni fa la vittoria per 3-1 al Milan che fece impazzire il Barbera

Palermo
16 anni fa la grande vittoria dei rosanero al "Barbera" contro il Milan di Carlo Ancelotti e di Ronaldinho
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Era il 30 novembre 2008, 16 anni fa, anno 2008, e il Palermo si trovava in un deludente decimo posto, con la solita ambizione di quegli anni d'oro rosanero di lottare per un piazzamento europeo. Dopo un discreto cammino condito da 2 pareggi, 6 sconfitte e 5 vittorie, i rosanero incrociarono il Milan di Carlo Ancelotti, all'epoca classificato terzo in campionato.

IL MATCH

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Davanti a più di 33.000 spettatori, un "Barbera" sold-out accoglieva i rosanero di Davide Ballardini, che schierava Amelia tra i pali, Cassani sulla fascia destra, Carrozzieri e Bovo centrali e Balzaretti sulla sinistra. A centrocampo, il trio Bresciano, Liverani e Nocerino, con Simplicio trequartista dietro le due punte, Miccoli e Cavani.

Dall'altra parte, il Milan metteva in campo alcuni dei migliori giocatori al mondo, tra cui Ronaldinho, Pato, Seedorf, Pirlo e il capitano Maldini.

Uno dei momenti più significativi del match arriva al 27’ del primo tempo, quando Marco Amelia neutralizza un rigore calciato da Ronaldinho, mantenendo il risultato sullo 0-0. Nella ripresa, però, il Palermo diventa dominante: prima Miccoli sblocca il match con un gran tiro da fuori area, poi Cavani raddoppia di testa. Il tris arriva con un altro colpo di testa, questa volta di Simplicio.

Il Milan prova a rientrare in partita con Ronaldinho, che si riscatta trasformando un secondo rigore, ma il suo gol del 3-1 non basta a ribaltare le sorti del match.

IL CAMPIONATO

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Nonostante il successo prestigioso contro i rossoneri, quello non fu un grande campionato per il Palermo rispetto agli anni precedenti. Non riuscire a posizionarsi nelle coppe europee era considerato una delusione per la squadra e per l’ambiziosa proprietà dell’epoca.

La stagione terminò con l'addio di Davide Ballardini, a cui non venne confermata la guida tecnica per l’annata successiva, segnando così uno dei tantissimi esoneri effettuati nell'era Zamparini.

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