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UEFA, Ceferin boccia il Fair Play Finanziario: “Non basta più, spiego perché”

Le dichiarazioni di Aleksander Ceferin sul Fair Play Finanziario

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Il Fair play finanziario non basta più

Ad annunciarlo è Aleksander Ceferin ai microfoni dell’agenzia britannica Reuters. Il numero uno della UEFA ha bocciato il progetto introdotto dal comitato esecutivo della massima organizzazione del calcio continentale stessa nel settembre 2009 al fine di far estinguere i debiti contratti dalle società calcistiche inducendole ad un autosostentamento nel lungo periodo. L'obiettivo finale era quello di diminuire il dislivello, dettato da diverse possibilità economiche, tra le varie società. L'iniziativa, in questi anni, è stata tuttavia fortemente discussa e adesso sembra essere pronta ad essere al centro di una rivoluzione.

"Dal momento che - ha detto Ceferin - distribuiamo quasi il 90% di tutti i soldi alle federazioni e ai club nazionali, mi piacerebbe avere ancora più entrate perché è un bene per lo sviluppo del calcio. Dovete sapere che senza la distribuzione dei fondi da parte della UEFA, su 55 federazioni nazionali quasi 50 sarebbero in bancarotta e quindi i bambini non potrebbero giocare in quei paesi. Quindi per noi è molto importante consentire gli investimenti, ma nel rispetto del regolamento e tenendo presente il fair play finanziario e l'equilibrio competitivo. Il FFP non basta più, dobbiamo fare qualcosa per fare in modo che, se spendi troppo, secondo le nostre regole devi restituire qualcosa agli altri. Perché l'equilibrio competitivo è così importante? Perché altrimenti la concorrenza non è più interessante, diventa noiosa e non vogliamo che ciò accada".

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