SPAL-PALERMO

Spal-Palermo 1-1: pari rosa al Paolo Mazza, apre Meccariello poi ci pensa Brunori

Tutto nel primo tempo al Mazza: Spal avanti con Meccariello, pari rosa con Brunori

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Palermo

Comunque un buon punto. Non arriva quell'acuto che avrebbe potuto dare slancio e abbrivio frizzante in prossimità del giro di boa, ma il pari conquistato dal Palermo al Paolo Mazza porta in dote almeno un minimo di continuità. Cinque punti ottenuti nelle tre sfide in sette giorni, tenui ma costanti segnali di crescita in termini di intensità e solidità. Attenzione, carattere, un embrione di maggiore coralità ed incisività nello sviluppo di una fase offensiva che resta comunque asfittica e fortissimamente Brunoricentrica.  L'ennesima stoccata chirurgica del bomber italobrasiliano ha infatti tolto le castagne dalfuoco a Corini, dopo un avvio di gara tentennante e decisamente complicato. Primo scorcio di match in cui la Spal si era decisamente fatta preferire, menando le danze e marcando una supremazia territoriale abbastanza tangibile. Venti minuti accorti ma fin troppo remissivi per la compagine rosanero, punita da una zampata volante di Meccariello che ha eluso con troppa facilità su corner la marcatura della retroguardia siciliana.

Corini ha optato per un 3-5-2 elastico e pragmatico per affrontare la formazione di Daniele De Rossi, ponendosi tatticamente in maniera speculare rispetto al contendente odierno. Chance per Stulac nell'undici titolare in cabina di regia, rilancio per Valente sul binario destro, con Sala a tutta fascia sul fronte opposto, Di Mariano che torna a girare dalle parti ed a sostegno di Matteo Brunori. Marconi innestato nella linea difensiva a tre, per fornire consistenza e maggiore solidità nel cuore dell'area, con Bettella e Nedelcearu. Lodevole ed encomiabile, sotto il profilo professionale ed umano, la scelta del difensore rumeno, che ha voluto restare con la squadra e scendere in campo nonostante il lacerante lutto legato alla scomparsa del padre.  Subita la rete dello svantaggio, il Palermo si è come ridestato da un pavido torpore. Imbastendo una reazione lucida e vigorosa, caratterizzata da linearità e fluidità nella tessitura delle trame di gioco. Trascinata da un Di Mariano parso subito esplosivo e tonico nell'uno contro uno, la formazione di Corini non ha perso la bussola, riuscendo a riordinare le idee ed a risalire progressivamente la china. Stulac ha dettato i tempi in modo oggettivamente fin troppo scolastico rispetto alle sue indubbie qualità, ma la squadra rosanero ha lavorato molto bene sulle catene laterali, con Sala e Di Mariano da una parte e Segre e Valente sul fronte opposto. Un fraseggio ordinato ed avvolgente, volto a trovare ampiezza e ad allargare le maglie della difesa estense, con qualche vizio in sede di esecuzione ma una massiccia compartecipazione allo sviluppo della proposta offensiva. Alzando il baricentro della linea difensiva e aggredendo discretamente le cosiddette seconde palle in zona nebralgica, il Palermo ha preso gradualmente campo e possesso delle operazioni, Gomes è salito di rendimento sul piano di ritmo e personalità. Fisiologicamente sono arrivate anche le chance per riequilibrare le sorti della sfida, con Brunori che non è riuscito ad arpionare in spaccata per un soffio un bel cross di Valente dalla destra. Altri traversoni insidiosi giungevano anche dalla corsia opposta, dove Di Mariano fraseggiava bene con Sala e sgusciava via spesso e volentieri al diretto avversario.

Tuttavia, l'attaccante esterno palermitano la giocata migliore la coniava tra le linee: imbucata precisa per Brunori, bomber rosa perfetto nel controllo sullo stretto e chirurgico nello scagliare un delizioso destro a fil di palo che batteva Alfonso. Pari che ha implementato morale ed autostima in casa rosa e Palermo che ha finito in crescendo la prima frazione. La Spal è rientrata con ben altro piglio dopo l'intervallo, il Palermo ha provato a fare la partita ma si è esposto pericolosamente alle folate ferraresi. La Mantia ha sfiorato il gol del nuovo vantaggio estense su perfetto cross di Dickmann, Rabbi ha calciato troppo debolmente un rigore in movimento trovando la risposta di Pigliacelli.  Energie e fosforo venivano vicendevolmente meno su entrambi i fronti col trascorrere dei minuti, il match si è progressivamente cristallizzato su binari di stanziale equlibrio.

I rispettivi tentativi dei due tecnici di trovare linfa e soluzioni dirimenti dalla panchina sono risultati del tutto infruttuosi. Corini ha inserito in sequenza Broh, Vido, Saric e Soleri, per Stulac, Di Mariano, Segre e Brunori. Ancora una volta impalpabile l'ex Ascoli: giocate concettualmente incomprensibili ed un paio di palloni potenzialmente letali persi sulla trequarti per eccesso di personalismo. Bravo Pigliacelli a metterci una bella toppa in una di queste circostanze, volando a deviare la velenosa conclusione di Celia dai venti metri.

Se si eccettua un colpo di testa centrale di Brunori su cross di Segre, la proposta offensiva dei rosa della ripresa può ritenersi quasi nulla. Al netto degli acclarati limiti strutturali e dell'evidente ritardo di condizione di coloro che avrebbero dovuto, almeno sulla carta, alzare l'asticella nei rispettivi ruoli, il punto ottenuto va accolto con moderata soddisfazione. Lo sforzo collettivo in termini di abnegazione ed impegno corale, alla ricerca di equilibri ed automatismi più efficaci, è comunque tangibile. Tuttavia, è innegabile che per cambiare marcia e collocazione in graduatoria necessitano prestazioni di ben altro livello. Appuntamento con la vittoria rimandato a domenica prossima, quando al Renzo Barbera andrà in scena un'interessante derby delle isole contro il Cagliari dell'ex Fabio Liverani.

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