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Serie A, Spadafora: “Non condivido la scelta di giocare, l’emergenza Coronavirus non finirà a breve. Ai giocatori dico…”

Le dichiarazioni rilasciate dal Ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, in merito alla scelta di Lega A di far giocare quest’oggi i recuperi della 26a giornata

Mediagol22

La Serie A è tornata in campo.

Quest'oggi stanno andando in scena, a porte chiuse, i recuperi della ventiseiesima giornata del campionato. Nonostante qualche minuto di indecisione, il lunch match Parma-SPAL, originariamente in programma alle 12.30 ma iniziato con oltre un’ora di ritardo, ha dato il via al turno, che sta proseguendo regolarmente in questi istanti. La Lega, infatti, ha deciso almeno per ora di dare continuità alla stagione, con la speranza di riuscire ad assicurare anche la regolarità, nonostante l’emergenza Coronavirus stia attanagliando l’Italia.

Il Ministro per le Politiche Giovanili e per lo Sport, Vincenzo Spadafora, tuttavia, non ha apprezzato la scelta dei vertici della Lega. Intervenuto ai microfoni di ‘Quelli che il Calcio’, ha espresso con queste parole la sua opinione in merito alle sorti del calcio italiano: “Martedì, dopo il consiglio straordinario, arriverà la decisione della Lega riguardo il campionato. Bisogna rispettare le regole, perché nessuno vuole un caso di contagio anche in Serie A per poi dover prendere provvedimenti. Il mio è un appello anche ai calciatori: parliamo di un tema molto delicato, il mondo del calcio non può andare avanti rischiando il contagio. Il Decreto del presidente del Consiglio consente di giocare a porte chiuse, ma l’evoluzione della situazione del Coronavirus è continua. Il calcio è un gioco troppo fisico per disputarlo, dovrebbe essere chiaro a tutti. Non bisogna anteporre questi interessi alla salute generale. Non condivido la scelta della Lega Serie A di giocare questo weekend. L’emergenza sanitaria non finirà tra qualche giorno, ma solo con responsabilità di ciascuno. Potrebbero esserci conseguenze sul campionato, ma il calcio poi riprenderà come e meglio di prima quando sarà finito tutto”.