Parola ad Arrigo Sacchi.
serie a
Sacchi, tra passato e futuro: “Atalanta o Milan? Ecco chi gioca meglio. Non capisco certi allenatori..”
Le dichiarazioni di Arrigo Sacchi che oggi compie settantacinque anni
Arrigo Sacchi ha fatto un excursus sulla sua vita calcistica, e non solo, ai microfoni della Gazzetta dello Sport: "Gli amici mi chiamavano Angelillo, mi piaceva. Gli ho visto fare un gol assurdo a Bologna, dalla linea di fondo. Ho cominciato in attacco, poi una poco gloriosa ritirata: ala destra, mediano, terzino… Quando Pivatelli, pochi mesi dopo aver vinto la Coppa Campioni col Milan a Wembley, mi mise in panchina, ho smesso. Al Baracca Lugo, da numero 4, marcai Capello, 10 della Spal. Nel primo tempo mi fece due tunnel a chiamata. Annunciava: ”tunnel!” e me la faceva passare tra le gambe. Nell’intervallo giurai: se lo rifà, picchio…"
"Guardi, con 27 anni di stress mi sono pagato la serenità assoluta oggi. Loro sono bravissimi, io non provo nessun fastidio. Ho solo un paio di dubbi. Dicono che mettono al centro il giocatore. Ma se lo mettono in campo così com’è, non gli vogliono poi tanto bene. Io cercavo di migliorare il giocatore attraverso il gioco. Forse gli volevo più bene io. Mi chiedo come è che contano solo i giocatori, se poi certi allenatori guadagnano così tanto.."
BERLUSCONI E GALLIANI- "Silvio una volta mi ha detto: ”Arrigo, venga a fare il direttore tecnico al Monza. Le do una villa e un maggiordomo…”No, grazie, presidente: è tardi. Sono contento che stia meglio. Adriano mi ha fatto spaventare. Mi ha detto che era asintomatico. Qualche giorno dopo mi ha scritto che aveva sempre la febbre, poi ha smesso di rispondermi. Finalmente, una mattina, mi sono arrivate tre faccine gialle con il cuore, tre bacini. Un grande dirigente".
CALCIO CONTEMPORANEO- "Il Bayern gioca bene, anche il Manchester City da quando ha ripreso a pressare. Guardiola mi chiamò a novembre, nel momento più critico. Glielo dissi: “Non pressi più”. Pep migliora i campionati in cui gioca, perché trasmette conoscenze e coraggio. Come faceva il mio Milan. Infatti in quegli anni vincevano in Europa anche le altre italiane. Negli ultimi 10 anni non ha vinto nessuno. Atalanta e Milan sono le squadre che giocano meglio. Ammiravo già Pioli, ma non aveva mai trasmesso un’identità così forte a una sua squadra. Lo Spezia, con l’Atalanta, fa il pressing più sistematico. Nessuno ha 11 uomini sempre attivi come Gasperini. Conte è sulla strada giusta, si vede che si sforza e lotta contro qualche vecchia abitudine".
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