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Roma, Fonseca: “Il Covid ha cambiato tutto, giocare senza tifosi sarà terribile. Ho un obiettivo”

Paulo Fonseca parla in vista della ripresa della Serie A

Mediagol22

Calcio e Coronavirus.

Dal 20 giugno la Serie A tornerà in campo. Le squadre italiane si stanno preparando a rivivere le emozioni del calcio, seppure con alcuni cambiamenti. Il rigido protocollo sanitario anti-Covid-19, infatti, ha reso profondamente diverso l'iter comune. A commentare il complesso periodo vissuto dal Paese in questi ultimi mesi, ai microfoni di Roma TV, Paulo Fonseca.

"Ho vissuto - racconta il tecnico della Roma - questo momento con grande tristezza per chi è scomparso e per chi ha perso qualcuno, poi con apprensione per tutti noi. Abbiamo affrontato qualcosa di sconosciuto, che non eravamo capaci di controllare e non lo siamo anche ora. Ma l’ho vissuto anche con positività, per quanto mi riguarda ho vissuto il periodo con la mia famiglia. E’ certamente un periodo tragico che prima o poi supereremo, ma è un periodo che ci può anche insegnare molto. La verità è che da questo periodo dobbiamo imparare ciò che è veramente importante per la nostra vita. Aiutare chi era in difficoltà è stato gratificante. Il club ha avuto un ruolo sorprendente in questo momento tragico ed ha trovato diversi modi di aiutare le persone in questi tempi difficili. È la prova che non è solo un club, come dice l’inno: la Roma è il cuore della città. Sono stato orgoglioso di ciò che la Roma ha fatto e di averne preso parte".

E sull'imminente ritorno in campo: "Dalla preparazione al modo di vivere lo spogliatoio, è cambiato tutto. La Roma è stata esemplare, seguendo tutte le indicazioni del protocollo. Dalla divisione nelle rispettive stanze, al mangiare separati. Praticamente stiamo insieme soltanto in campo per allenarci. Immaginate cosa vuol dire non abbracciarsi durante una partita. Sono cose che ti rafforzano, hanno un’importanza emotiva. Tutto questo non ci sarà. Sono curioso di vivere questo momento di maggiore distanza. Una distanza difficile da mantenere nel calcio. Sarà difficile anche non complimentarsi con avversari o con gli arbitri. Mi è già capitato di giocare senza pubblico, è terribile. Una cosa che cambia una partita, la rende più triste e meno emotiva. A maggior ragione qui a Roma, dove la Curva Sud ci sostiene sempre in modo caloroso. Non potremo contare sulla forza che i tifosi con passione ci danno nei momenti complicati. Sarà difficile vivere questo periodo".

Infine, sugli obiettivi da conquistare: "Ho sempre avuto la fortuna di essere ciò che desideravo. Da ragazzo sognavo di essere calciatore e lo sono stato, poi ho sognato di fare l’allenatore e lo sono diventato, sognavo di allenare un grande club europeo e lo alleno. A livello professionale mi sento molto realizzato. Adesso sogno di vincere trofei importanti, la Champions League o il campionato, uno dei principali campionati europei, come quello italiano. Più in generale sogno di essere felice ogni giorno, vivere la vita in modo tranquillo. Per me la felicità è essere felici anche fuori dal mondo del calcio".