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Palermo, Soleri ed il peso della valigia: scherzi del fato e due baci al Barbera…

Palermo calcio
Doppietta e simbiosi d'amore col Barbera per Edoardo Soleri: bomber del Palermo con la valigia in mano., tra la tentazione di disfarla e la voglia di essere protagonista
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di Leandro Ficarra

Un fil rouge del destino, Metafisico cordone ombelicale che non vuole saperne di recidersi. Ad ogni finestra di mercato Edoardo Soleri ed Il Palermo sono sul punto di salutarsi. Metabolizzando gradualmente il doloroso divorzio. Un tormento reciproco, intriso di affetto, stima e gratitudine. Processo in cui la ragione mitiga i tumulti, fino a quasi silenziarli, per ripetersi, a denti stretti, che in fondo è giusto e meglio così. Sistematicamente, il gigante buono, trasforma uno struggente commiato in un vorace e maestoso ruggito. Anzi, addirittura due, come accaduto ieri nel finale pulp contro il Modena. Quasi a rammentare, semmai ve ne fosse bisogno, che se schiudi al leone romano la sua gabbia dorata, aggredisce la partita e divora gli avversari. Prendendosi la scena e riscrivendo il finale dello spettacolo. Regalando tre punti d'oro, acuendo dissidio e dolce disagio tra tutte le parti in causa. Il Barbera è innamorato pazzo di questo gladiatore gentiluomo. Ragazzo affabile, professionista irreprensibile, superlativo fighter nel cuore e nella testa. Solare, cristallino e straordinariamente caparbio. Mai una smorfia di insofferenza, un moto di disappunto, un atteggiamento sopra le righe. Sorridente, propositivo e costruttivo. Riferimento saldo e conciliante in seno al gruppo. Esempio virtuoso e volano contagioso per compagni e staff. Dentro e fuori il rettangolo verde.

Gioca poco, incide tanto, segna spesso. La sua parabola rosanero l'abbiamo sviscerata a più riprese. Così come il suo talento da supersub, in grado di sintonizzarsi in un'inezia sulle frequenze, talvolta poco nitide e gracchianti, di un match in corso d'opera. Ripulendone il segnale, cambiando d'incanto la musica. Etichetta da cui il ragazzo desidera legittimamente affrancarsi. Poiché, al netto della sacrosanta apologia, etica, morale e professionale, dell'uomo e dell'atleta, i riscontri oggettivi del campo certificano il suo status di ottimo attaccante per la categoria. Meritevole di una centralità nel progetto tecnico che ne consolidi e rivaluti l'attuale dimensione, esplorando e forgiando sul manto erboso ulteriori margini di miglioramento. Prototipo ideale di attaccante salvavita per ogni allenatore, la boa scuola Roma concilia statura, gamba e straripante forza fisica con un'apprezzabile tecnica di base in relazione alla sua morfologia. Prima o seconda punta propensa ad alzare il baricentro e conferire profondità alla squadra, dominante nel gioco aereo sia in sede di sponda sia di finalizzazione in the box. Applicazione ed intensità in fase di non possesso, compartecipazione al pressing alto e predisposizione al ripiegamento attestano abnegazione e maturità alla base di un'interpretazione moderna e totale del ruolo.

La zampata inferta al Modena al fotofinish è un capolavoro di arguzia, forza e giustezza. Edoardodetta l'imbucata a Segre, captando e fagocitando la profondità nell'interspazio tra i due centrali difensivi avversari. Quindi fa gol nell'unico modo possibile, uncinando la sfera in spaccata per rubare i millesimi di secondo a Gagno e prenderlo in controtempo. Qualsiasi accenno o tentativo di controllo della sfera, sull'uscita in presa bassa del portiere del Modena, avrebbe precluso ogni millimetro di specchio della porta disponibile. La verticalizzazione di Segre è perfetta, geniale e dosata col contagiri, ma il gol di Soleri è da centravanti vero ed attaccante di razza. Il poker calato, rapace e chirurgico, su assist di Mancuso, è la classica ciliegina sulla torta. Forse l'ultima, almeno al Renzo Barbera, di Soleri con la maglia rosanero cucita sulla pelle.

L'assunto di Corini nel post  gara non fa una piega: "Soleri ha mercato perché è un calciatore forte".  Nell'accezione del genio, prezioso jolly part time, fattore dirimente in corso d'opera, variante tecnico-tattica che assurge a  veleno sulla coda delle partite, divenendo letale per l'avversario. Non certo profilo in cima alle gerarchie del coach di Bagnolo Mella, per intrinseche peculiarità, all'atto della stesura dell'undici titolare nel suo canonico 4-3-3 di partenza

Pacifico e fisiologico che il Modena abbia messo sul piatto del Palermo un'offerta importante per il classe 1997 (LEGGI QUI), altrettanto comprensibile che il club di viale del Fante, con annesso veto di area tecnica e piani alti del City Football Group, abbia categoricamente chiuso ad una cessione di Soleri alla società emiliana, reputata potenziale concorrente nella corsa playoff. L'essenza del messaggio candidamente rivolto da Edoardo a Corini, nell'imminenza della sfida contro i canarini, esplicita lignaggio e caratura dell'uomo e del calciatore: "Uno, dieci o cento minuti, se hai bisogno di me sono pronto per la battaglia..." . 

Alla corte di Bianco, con ogni probabilità e per legittima volontà del Palermo, Soleri non arriverà. Tuttavia, l'ex Padova ha ribadito di avere spalle larghe, forza mentale e spessore interiore, per reggere in scioltezza il peso della valigia. Scostando travaglio e rimpianti per far spazio ad altre due gemme nel cuore di un bagaglio che è perennemente tentato di disfare. Stavolta, però, gli ennesimi baci del ragazzo al Barbera potrebbe non bastare a cambiare la storia. Griffando uno struggente quanto inevitabile lieto fine.

Lo Spezia è pronto a formulare una proposta importante al Palermo ed a lusingare il calciatore sotto il profilo tecnico e contrattuale. Al legame profondo con Palermo ed il Palermo fanno da contraltare amor proprio e voglia spasmodica di recitare un ruolo da protagonista. Continuità di impiego, fiducia incondizionata, ribalta e titolarità. Sbocco meritato e gratificazione conforme a valore assoluto e rendimento garantito sul terreno di gioco.

Altri club di B, tra cui Pisa, Brescia e Bari, monitorano l'evoluzione della vicenda. Intanto, complice la squalifica di Brunori, il numero 27 rosanero sarà chiamato a vestire i panni, per lui inediti o quasi, del titolare nella prossima sfida degli uomini di Corini al Ceravolo contro il Catanzaro. L'ennesimo, beffardo, scherzo del destino. Ancora, almeno, novanta minuti. Per accrescere ulteriormente di rimpianti il peso della valigia. O, magari, regalare ancora nuovi e sorprendenti capitoli di una storia che pare non voler finire...(LEGGI QUI)

 

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