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Palermo, Lucca sogna la Serie A in rosanero. Benedetti: “Lui come Toni”. E il messaggio dei genitori a Pergolizzi…

Lorenzo Lucca, nuovo baby bomber del Palermo, si racconta attraverso le parole dei suoi genitori e dell’ex rosa Silvano Benedetti

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L’arrivo a Palermo, l’emozione del gol e il sogno Serie A

Un turbinio di emozioni ha avvolto, nei giorni scorsi, Lorenzo Lucca, classe 2000 approdato al club del duo Mirri-Di Piazza durante il mercato di gennaio. Domenica, nel match contro il Biancavilla, l’esordio da subentrato con un gol decisivo per la vittoria rosanero. I genitori del baby talento rosanero, ai microfoni del ‘Corriere dello Sport’, hanno raccontato la gioia vissuta a distanza: “Un cugino — dicono — ci ha inviato un messaggio: “Lorenzo goool...”. Il resto l’ha fatto la magia del web che ti riporta immagini live con un paio di minuti di ritardo. La gioia è stata ugualmente intensa. Festa in famiglia? No. Ci trovavamo a Firenze. Anche suo fratello, Riccardo, tredici anni, l’ha saputo in ritardo. Era dai nonni a Torino e gli ha scritto un messaggio: “Grande Lori...””.

A descrivere, invece, le origini e le caratteristiche di Lorenzo Lucca è stato l’ex rosa Silvano Benedetti, che lo selezionò durante un provino al Torino: “Era un armadio. Mostrava bella struttura fisica e grande corsa. Ha fatto una scelta opportuna. Palermo, con il suo entusiasmo, è in grado di svegliarlo e può diventare il suo trampolino per un ritorno prepotente dalla D ai piani superiori. Sono contento, è un bravo ragazzo, ha carattere e una famiglia a posto. Come movenze mi sembra un tipo alla Toni”. Un incontro particolare, quello tra l’attaccante e Benedetti, raccontato anche da papà Federico: “Lorenzo arrivò al campo con il cappellino bianconero e Benedetti ridendo lo riprese: “Sei giovane e per oggi va bene. Hai coraggio. Ma è la prima e l’ultima volta”. Inutile dire che il cappellino poi sparì. Se oggi si apre una prospettiva è, comunque, grazie al settore giovanile del Torino. Poi, bisogna trovare la propria dimensione, però Lorenzo è riconoscente alla società che l’ha plasmato”.

Un ragazzo con le idee chiare e dai tanti valori. Così i genitori descrivono Lorenzo Lucca: “Le mie origini sono al sud, metà pugliese e metà campana. Sono nata a Moncalieri, e lo stesso ho voluto per Lorenzo”, dice la mamma. Il papà: “Anch’io ho giocato nella D piemontese e lui mi prende in giro: “Alla mia età, ho già fatto più di te ...”, e in effetti ha ragione”. Poi, un messaggio velato al tecnico Rosario Pergolizzi, per aiutarlo a conoscere meglio il suo nuovo baby bomber: “Lorenzo è stato sempre un po’ introverso. Parla poco, trattiene le emozioni, bisogna essere dentisti per tirargliele fuori, è timido rispetto alle apparenze. A scuola, ha fatto il liceo sportivo e non credo che proseguirà. Al test di orientamento: Per quale tipo di scuola sei portato? Rispose deciso: “Voglio diventare calciatore”. Poi, non si sa mai, mia suocera si è iscritta ora all’università della terza età. Quando lo portavamo ai giardinetti aspettava che quelli più grandi lo invitassero a giocare. E, ai nonni, chiedeva sempre carta e colla per costruire una palla e inventarsi le partite nel corridoio di casa”.

A proposito, invece, dell’arrivo al Palermo, con cui sogna la Serie A dopo avere vissuto qualche piccola delusione: “Mi racconta che il suo approccio è stato positivo, che lo hanno accolto bene e che ha vissuto una sensazione unica per il fatto di segnare davanti a tutta quella gente — dice papà Federico — Lorenzo è un ragazzo solido, molto determinato, fin da piccolo andava a letto presto, curava l’alimentazione e ogni dettaglio, senza che nessuno glielo imponesse. Solo calcio? No, adora la musica ed è un patito di Jovanotti, un altro Lorenzo come lo stadio Barbera”. Emozioni contrastanti, invece, per mamma Concetta: “Palermo è stata una doccia fredda, in un attimo abbiamo dovuto preparargli le valigie. Non vediamo l’ora di andarlo a trovare. Gli abbiamo fatto i complimenti perché ha reagito così ad un periodo difficile. E’ contento, spera sia un l’inizio di una serie di gol, si trova molto bene con i compagni e a Palermo, “dove tutto è fantastico”, le sue parole. Abbiamo capito che è cresciuto più di quanto pensassimo”.