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Omicidio Raciti, avvocato Speziale: “Le Iene su strada giusta, toccato nervo scoperto. Lui è innocente”

Le dichiarazioni rilasciate da Giuseppe Lipera, legale di Antonino Speziale

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"C'è un altro elemento che mi fa pensare che le Iene siano sulla strada giusta".

Lo ha detto l'avvocato Giuseppe Lipera, legale di Antonino Speziale, nel corso di una conferenza stampa convocata oggi a Catania a seguito del servizio de "Le Iene" sulla morte di Filippo Raciti, l’ispettore capo di polizia morto il 2 febbraio 2007 durante gli scontri fra tifosi in occasione del derby tra Catania e Palermo. Nell'inchiesta in questione, sono emerse le testimonianze di due persone secondo cui Raciti non sarebbe morto perché colpito da Speziale, ma perché investito da un Discovery della polizia mentre faceva retromarcia.

"I loro servizi hanno dato talmente fastidio a qualcuno che la procura dei minori ha fatto un esposto contro di me perché sono stato visto in compagnia di La Vardera al tribunale dei minori. Come se questo fosse un reato. Evidentemente è stato toccato qualche nervo scoperto. Di me si può dire tutto e il contrario di tutto, ma che avrei introdotto La Vardera in maniera subdola all'interno del tribunale dei minori non lo può dire nessuno. Evidentemente La Vardera e le Iene hanno colpito nel segno e quindi dobbiamo riprendere la guerra", ha proseguito.

"Io sono sempre stato sicuro dell'innocenza di Speziale. Tredici anni fa venivamo additati per strada come 'i difensori dell'assassino di Raciti', poi hanno cominciato a guardarci in modo diverso e ora anche gli stessi colleghi di Raciti mi fermano e mi dicono 'noi sappiamo qual è la verità, lei è nel giusto'. Raciti è un eroe ed è morto in servizio ma non è stato Speziale ad ucciderlo - ha aggiunto Lipera -. Già il giorno del funerale di Raciti l'autista del Discovery della polizia, Salvatore Lazzaro, era stato interrogato dalla polizia e con estrema onestà aveva raccontato di aver fatto retromarcia in quel caos, di aver sentito un botto e di aver visto Raciti che si toccava la testa. Nonostante queste dichiarazioni viene elaborata l'accusa di omicidio e nel processo di primo grado Lazzaro cambia versione e sposta Raciti da dietro al furgone a 20 metri di distanza", ha concluso.

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