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Napoli, Mertens: “Sarri mi ha fatto davvero impazzire e spesso mi sono arrabbiato, sapeva che…”

L'intervista all'attaccante belga del club azzurro, Dries Mertens: "Ero così stufo della situazione che in una partita contro la Samp avevo deciso deliberatamente di giocare male"

Mediagol97

Fra i protagonisti principali di questo avvio di stagione del Napoli c'è di sicuro Dries Mertens.

L'attaccante del club azzurro, intervistato dal portale belga Sportmagazine, ha discusso di diversi temi relativi alle stagioni passate con la maglia del club partenopeo, soffermandosi in particolare sul controverso rapporto avuto con l'allenatore toscano (oggi sulla panchina della Juventus) Maurizio Sarri. Di seguito le dichiarazioni rilasciate dal numero 14 della squadra napoletana.

Hai dovuto aspettare fino ai 30 anni e la tua quarta stagione per essere un giocatore indiscusso al Napoli. Lo hai trovato ingiusto? 

"Non mi piace usare la parola ingiustizia. Ho ricevuto una buona educazione da casa e questo mi ha aiutato a rimanere paziente".

Dopo la partenza di Gonzalo Higuaín e l'infortunio di Arkadiusz Milik sei stato valorizzato da Maurizio Sarri nel dicembre del 2016. Hai immediatamente fatto una tripletta contro il Cagliari, seguita da un quattro gol contro il Torino. Hai concluso la stagione con 38 gol. Da allora in poi hai visto diversamente il tuo modo di giocare in Italia?

"In particolare, ero meno frustrato. Avevo parlato molto con Sarri i mesi prima, quando non giocavo. Nella sua prima stagione mi ha fatto giocare dall'inizio sei volte. Ogni settimana venivo chiamato alla sua scrivania e dovevo sentire quanto gli dispiacesse il fatto che mi avesse messo di nuovo in panchina. Sarri mi ha fatto davvero impazzire e spesso mi sono arrabbiato. Ci sono stati momenti in cui volevo combatterlo. Mi ha chiesto di capire il suo punto di vista e ha detto di sperare che un giorno sarei diventato un allenatore, in modo da capire perché fosse utile avere un giocatore come me in panchina. In una partita contro la Sampdoria ed ero così stufo della situazione che avevo deciso che avrei deliberatamente giocato male. Ma Sarri mi ha conosciuto fino in fondo, sapeva che non ero in grado di sostenerlo per più di cinque minuti. E aveva ragione".

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