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Fallimento Palermo, incredibile Tuttolomondo: “I soldi c’erano, è tutto documentato. A Zamparini rispondo così, non siamo preoccupati…”

Salvatore Tuttolomondo sul fallimento del vecchio Palermo: "Lo commenteremo nelle sedi più opportune, dove stiamo già operando"

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"Maledetto quel 24 aprile quando mi sono apprestato ad acquistare il Palermo".

Parola di Salvatore Tuttolomondo. L’ex azionista di maggioranza di Arkus Network, società subentrata lo scorso aprile a Maurizio Zamparini dopo 16 anni di gestione, intervenuto ai microfoni di 'TMW', è tornato a parlare del loro periodo alla guida della società rosanero, fallita ufficialmente venerd' 18 ottobre nonostante il tentativo effettuato dalla famiglia dell'ex patron friulano che aveva proposto la somma di 10 milioni di euro per giungere al concordato con i creditori: "Il fallimento del Palermo lo commenteremo nelle sedi più opportune dove stiamo già operando, era una tavola apparecchiata a prescindere da chi fosse subentrato".

"Dimostreremo nelle sedi più opportune le nostre ragioni, e che le colpe del fallimento del Palermo siano da ascrivere alla nostra gestione. Ho letto le dichiarazioni di Zamparini, ognuno è libero di dire ciò che vuole ma non escludo che andremo a valutare eventuali iniziative - ha proseguito Tuttolomondo -. Già una volta abbiamo lasciato correre, ma parla di comportamenti disgraziati. Vedremo se queste dichiarazioni avranno una rilevanza tale da poterle censurare. Noi il Palermo lo abbiamo gestito per quaranta giorni, di cui trenta nelle aule di giustizia federale non per vicende a noi attribuibili. Le coperture finanziarie c’erano ed erano documentate. Disponevamo di tutte le coperture, non siamo preoccupati sotto questo punto di vista. Le coperture finanziarie c’erano ed erano documentate. Disponevamo di tutte le coperture, non siamo preoccupati sotto questo punto di vista".

Un possibile ritorno nel mondo del calcio: "Nulla è da escludere. Ma se i presupposti sono questi, visti i danni che abbiamo riportato non soltanto di natura finanziaria ma anche d’immagine dico maledetto quel 24 aprile quando mi sono apprestato ad acquistare il Palermo".