La parola a Samuel Eto'o.
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Eto’o: “Messi il migliore di tutti i tempi, Balotelli non ha mai giocato neanche al 10% delle sue qualità”
L'intervista all'ex centravanti camerunese: "Ecco quando ho deciso di smettere di giocare. Razzismo in Italia? Meno che in altri posti, in realtà"
L'ex centravanti camerunese, intervistato da La Gazzetta dello Sport, ha spiegato come ha maturato la decisione di smettere con il calcio giocato in seguito all'ultima esperienza professionale vissuta con la maglia del Qatar SC, soffermandosi inoltre sul tema del razzismo nel campionato italiano. Di seguito le dichiarazioni rilasciate dall'ex bomber di Inter, Sampdoria e Barcellona su questi ed altri temi relativi al mondo del calcio:
"Pensavo da anni a questo momento, ma non avevo una data esatta in mente. Un paio di mesi fa parlavo con un amico qatariota: 'Perché continui a giocare?', mi chiede. 'Perché amo il calcio'. 'Ma tu puoi continuare a dare tanto al calcio, però in un altro modo'. In quel momento ho pensato: perché no? Ho parlato con mia moglie e le persone più vicine e poi di nuovo con lui: 'Hai ragione, è ora di prendere questa decisione'".
Razzismo nel calcio italiano e differenze fra Inter e Barcellona
"In Italia ci sono meno problemi che altrove. Il Barça è stato la vetrina che mi ha permesso di far sognare a milioni di ragazzi africani che tutto è possibile nella vita. L'Inter lo ha confermato, è stata il punto successivo: due Triplete di seguito con due squadre diverse. E mi ha confermato che avevo fatto bene a non ascoltare chi mi diceva: 'Non devi andare in Italia, lì la gente di colore ha problemi'. Meno che in altri posti, in realtà".
Su Lionel Messi.
"Messi per me è il migliore del mondo di tutti i tempi: ha appena vinto il The Best della Fifa, a me sarebbe piaciuto vedere su quel palco Mané o Salah, che hanno avuto una stagione fantastica, ma altri hanno avuto un’opinione diversa. Messi anche meglio di Maradona? Ho un rispetto 'brutal' per Diego, ma i giocatori che hanno segnato il calcio moderno per me sono Ronaldo il Fenomeno, Messi e Cristiano Ronaldo. E dico Messi perché l'ho cresciuto quasi come un figlio".
Sulle potenzialità di Mario Balotelli.
"A Mario voglio bene come a un fratellino, ma non ha mai giocato neanche al 10% delle sue qualità: il Mario che vedevo in allenamento quando aveva voglia, non si è mai visto in partita. Peccato, in alcuni momenti ha saputo segnare i cuori di chi lo guardava, ma avrebbe potuto segnarli tutti i giorni per vent'anni".
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