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Di Piazza: “Da piccolo fui attaccato da una capra, pensavano fossi morto. Figli? Frank fa l’avvocato, Antonietta la commessa in un supermercato”

"Da piccolo fui attaccato da una capra, saltai una ringhiera e volai in un burrone perdendo conoscenza. Pensavano fossi morto"

Mediagol92

Gli inizi.

Tony Di Piazza, vicepresidente del Palermo, si racconta. Intervistato da Il Corriere dello Sport, l'imprenditore italo-americano rivela retroscena e percorso aziendale che lo hanno portato al successo negli States, partendo da musicista: "All’inizio eravamo gli “Amanti”, poi il gruppo si trasformò nei “Nuovi Amici”: dieci dollari il primo compenso. Diventati famosi, ne strappavamo anche 200 o 300 per una serata, un matrimonio o per accompagnare artisti famosi che arrivavano dall’Italia".

Emigrato da San Giuseppe Jato insieme alla sua famiglia, Di Piazza svela: "Da piccolo fui attaccato da una capra, saltai una ringhiera e volai in un burrone perdendo conoscenza. Pensavano fossi morto, mi adagiarono sul lettino e chiamarono mio padre in Svizzera. In effetti ero solo svenuto e spaventato". Con la moglie Nella un rapporto perfetto: "Fu amore irresistibile. Per me, è stata lei a prendere l’iniziativa, mia moglie sostiene il contrario. Fatto sta che, sposati mentre ancora andavo a scuola, stiamo insieme da 45 anni e abbiamo due figli: Frank, avvocato, cura gli interessi di famiglia e con me si è avvicinato al Palermo tanto che due mesi fa è stato al Barbera per il derby con l’FC Messina; e Antonietta, commessa in un supermercato".