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Coronavirus, Moggi: “Ripresa campionati necessaria, svelo perché. Lotta scudetto? C’è un’incognita”

Luciano Moggi, ex direttore generale della Juventus, dice la sua in merito alle possibilità di ripresa della Serie A a seguito dell'emergenza Coronavirus

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Parla Luciano Moggi.

L'emergenza legata alla diffusione del Coronavirus in Italia sta avendo importanti conseguenze nel mondo dello sport, dove le attività agonistiche sono state bloccate fino a data da destinarsi. Nei giorni scorsi si è iniziato a parlare di una possibile ripresa, soprattutto in merito alle categorie professionistiche, ma, ad oggi, i vertici del calcio e i vari club non sembrano avere ancora trovato un punto d'incontro, in attesa che il Governo italiano si esponga in tal senso.

L'ex direttore generale della Juventus, intervenuto ai microfoni dell'Adnkronos, ha detto la sua in merito alle possibilità di ripresa del campionato di Serie A, soffermandosi sui pareri discordanti manifestati dagli esponenti delle diverse società.

"È inconcepibile che sul tema riapertura non sia stato sentito Enrico Castellacci, presidente dell’Associazione italiana medici del calcio. Il medico di una società sorveglia e vede giorno dopo giorno i giocatori. La realtà è che il campionato deve riprendere per necessità, per evitare il crack di molte società. Diversi club senza i proventi dei diritti tv rischiano di andare in tribunale. In questo dibattito ci sono le correnti pro e contro la ripresa. Cellino sa che il Brescia retrocede e non vorrebbe ricominciare. La Lazio invece spinge per riprendere perché potrebbe vincere il campionato. Il problema lo hanno capito tutti, sia l’Uefa che le federazioni. Non a caso l’Uefa ha indicato la strada di finire i campionati. La Federcalcio nella persona di Gravina e del Consiglio federale stanno facendo tutto il possibile per riprendere, poi dipenderà dal virus. Il problema di fondo mi sembra comunque impostato abbastanza bene".

E sulla lotta scudetto: "Se ci saranno i 5 cambi - continua Moggi - la Juve sarà la favorita perché può contare su due squadre di titolari. Dal canto suo se la Lazio, che a mio avviso stava esprimendo il miglior calcio prima dello stop, riprende da dove ha lasciato, può lottare per lo scudetto. I biancocelesti hanno il miglior cannoniere della Serie A e uno tra i migliori centrocampi, se non il più forte. Sicuramente sarà un campionato anomalo, le squadre di calcio in forma alla ventiseiesima giornata possono non esserlo al momento della ripresa. Molti stanno facendo la preparazione e si faranno trovare pronti al prosieguo del campionato. Lo stato di forma delle squadre alla ripresa resta l’incognita maggiore".

Infine, un parere sul taglio degli stipendi: "Ognuno a casa sua fa quello che vuole. Il problema è legato agli stipendi e al rapporto tra giocatori e squadra: il motivo principale è l’appeal che una squadra esercita e la volontà che i giocatori possono avere nel restare. Le polemiche con l’Assocalciatori lasciano il tempo che trovano. Il campionato deve riprendere, i giocatori avranno il loro interesse a farlo e a maggior ragione le società che rischiano di chiudere la stagione coi bilanci in rosso".