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Coronavirus, Condò: “Governo ha creato un paradosso. C’è intento politico punitivo verso la Serie A”

Il noto giornalista Paolo Condò dice la sua in merito all'incertezza sulla ripresa degli allenamenti di gruppo espressa dal Governo

Mediagol22

Il calcio verso la "fase 2".

L’emergenza legata alla diffusione del Coronavirus in Europa ha avuto importanti conseguenze nel mondo dello sport, costretto a fermarsi per evitare un incremento nei contagi dettato dalla stretta vicinanza negli atleti impegnati nelle rispettive attività. Il Governo italiano, tuttavia, sta iniziando ad allentare le misure restrittive. Dal 4 maggio gli atleti, professionisti e non professionisti, potranno riprendere sessioni di allenamento individuali,nel rispetto delle norme di distanziamento sociale. Per le sedute di squadra, invece, si dovrà attendere il 18 maggio. In merito alla ripresa dei campionati, invece, c'è ancora tanta incertezza.

Il noto giornalista sportivo e commentatore Paolo Condò, intervenuto ai microfoni di Sky Sport, ha detto la sua a toni duri in merito alle dichiarazioni rilasciate ieri dal Ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, riguardo alla ripresa degli allenamenti per le squadre di Serie A.

"Nel fatto che ieri si sia creato questo paradosso per il quale i giocatori non possono allenarsi all'interno dei propri centri sportivi, dove è più facile controllarli e rispettare il distanziamento, vedo una sorta di intento punitivo verso il calcio di Serie A. Il discorso ormai diventa eminentemente politico: ricordo i tempi in cui Beppe Grillo propagandava la decrescita infelice come prospettiva augurabile nella sua testa, ho l'impressione che il Ministro Spadafora appartenga alla fazione interna del suo partito che continua a perseguire questa idea politica. In questo modo si pensa di colpire un mondo che comunque produce ricchezza, seppur in tutte le maniere rivedibili e correggibili. Questo è più un problema politico che operativo-sanitario".