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ITALIA-SPALLETTI

Italia, ancora la Macedonia! Chiusa l’era Mancini: quesiti e la mission di Spalletti

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Inizia oggi il ciclo di Luciano Spalletti sulla panchina della Nazionale. Nel cammino dell'Italia, ancora una volta, la Macedonia, nel segno di quella cocente eliminazione dai Mondiali, per la seconda volta consecutiva.
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di Anthony Massaro

Una conferenza stampa di puro calcio che si mescola ai valori della vita. Luciano Spalletti pochi giorni addietro si è presentato all'Italia ed al mondo, come nuovo commissario tecnico della Nazionale azzurra, selezionato dal presidente Gabriele Gravina, dopo le improvvise dimissioni di Roberto Mancini, nuovo allenatore dell'Arabia Saudita. Oggi, nove settembre il debutto sul campo della Macedonia. Il match sarà valido per la quinta giornata del girone C di qualificazioni agli Europei 2024. Manifestazione sportiva - che si giocherà quest'estate in Germania - di cui gli azzurri sono campioni in carica.

La squadra allenata da Blagoja Milevski - il 24 marzo 2022 - allo stadio Renzo Barbera di Palermo, fu protagonista di un'impresa indimenticabile per la bandiera giallorossa. Trajkovski e compagni, quella notte, eliminarono l'Italia di Mancini dai Mondiali in Qatar. La seconda consecutiva, dalla competizione più importante della storia del calcio delle nazionali, dopo quella contro la Svezia con Gian Piero Ventura protagonista in panchina.

L'apertura di un nuovo ciclo, il giorno che la storia rimette tutto dove probabilmente è finito il precedente. L'era del Mancio, senza dubbi, è cambiata da quella sera in Sicilia, dove i 60milioni di italiani, hanno perso ancora una volta la gioia di partecipare ad un Mondiale. Poi la ripresa delle gare amichevoli, il silenzio nella sofferenza tra le parti, la Nations League e le ormai tardive dimissioni . Adesso, la mission rinascita passa dalle mani di Spalletti.

La prima sfida contro la Macedonia, si auspica sia utile al tecnico toscano per valutare a che punto sarà giunto il percorso di apprendimento della squadra. La valutazione si baserà molto su quanto il suo imprinting sarà tangibile, nella ricerca di un'identità strategica e concettuale definita, anche se sarà ampiamente perfettibile (al netto del poco tempo a disposizione), con l'obiettivo di rivitalizzare sul piano fisico e motivazionale diversi elementi in seno alla Nazionale. L'ex Napoli ha sempre fatto in carriera un lavoro eccellente sotto il profilo tattico, atletico e mentale. Il suo è un processo articolato e graduale di crescita e identificazione della squadra nei meandri della sua filosofia calcistica. Audacia, indole propositiva, intensità e coraggio. Imporre il proprio gioco, fare la partita, azzannare l'avversario, detenere il comando delle operazioni e attaccare la porta. Sempre e comunque da squadra, con l'applicazione di automatismi e  sincronismi collettivi, anche a costo di esporre il fianco e correre qualche rischio.

Un calcio affascinante, temerario e dispendioso sotto tutti i punti di vista, la cui compatibilità con le attitudini di questa rosa, al netto di oggettivi limiti strutturali (della lista dei convocati e dei convocabili), andrà testata a medio-lungo termine, con la speranza che nel frattempo la qualificazione agli Europei venga consolidata ed acquisita.

Spalletti lavora in profondità per trasmettere all'Italia la ferma convinzione che, se intrapresa con disciplina, attenzione ed entusiasmo, questa via porterà in dote benefici tali da metabolizzare in maniera indolore gli inevitabili dazi. Una mentalità vincente, da "uomini forti" (citando il mister di Certaldo) ancor prima che una corrente calcistica, da trasporre con convinzione sul rettangolo verde. Senza farsi condizionare dall'episodio, dalla circostanza infausta, dal risultato avverso, smorzando consapevolezza, convinzione ed energie nervose, perdendo di vista l'obiettivo.

In questa fase delle qualificazioni, ci si gioca la vita e le speranze del proprio popolo. Sintonizzarsi sollecitamente sulla lunghezza d'onda del nuovo tecnico, predisporsi al meglio sul piano empatico e professionale, al fine di recepire e fare propri i dettami del suo credo. Connessione, simbiosi e condivisione sono parole chiave nell'idea di calcio di LucianoSpalletti.

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