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Nocerino-Mediagol: “Milan? Commesso un errore nella costruzione della rosa. Ibrahimovic un parafulmine, ma ne servirebbero altri”

Le dichiarazioni rilasciate dall’ex centrocampista del Palermo, Antonio Nocerino, in esclusiva ai microfoni di Mediagol.it

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Una carriera brillante e ad altissimi livelli, ricca di gratificazioni umane e professionali.

Juventus, Palermo, Milan sono soltanto alcuni dei club italiani in cui Antonio Nocerino ha militato nel corso della sua brillante carriera. Mezzala dinamica e verace, centrocampista instancabile con eccellenti tempi di inserimento offensivo e spiccato senso del gol, che è riuscito ad imporsi e lasciare il segno praticamente in ogni sua esperienza indipendentemente da categoria ed obiettivi. In rossonero una bellissima parentesi a fianco di numerosi giocatori di altissima levatura tra cui anche Zlatan Ibrahimovic, oggi ritornato al club meneghino. Una stagione  entusiasmante nel 2011-12, con il calciatore campano in grado di inserire nel suo score personale numeri straordinari: 48 presenze e 11 reti, tra Serie A e Coppe.

Oggi allenatore dell’Under 15 e 17 dell’Orlando City, club nel quale ha militato da calciatore nella stagione 2016 2017, Nocerino segue ancora le vicissitudini della società rossonera, come ha confermato in un'intervista rilasciata in esclusiva ai microfoni di Mediagol.it.

"I rossoneri hanno dei giovani interessanti che al momento non possiamo definire campioni, ma in futuro magari potrebbero diventarlo. L'errore nella composizione della rosa è stato quello di puntare solo su talenti emergenti. Sarebbe stato più opportuno fare un mix di campioni di esperienza e  carisma insieme ai giovani di prospettiva per alleggerire anche la responsabilità dei ragazzi meno abituati a giocare a certi livelli. Giocare con la maglia del Milan è pesante. A gennaio è arrivato Ibrahimovic che ha fatto da parafulmine a tutto questo e qualcosa obiettivamente è migliorato. Ci vorrebbero 4 o 5 giocatori come Zlatan a livello di personalità e di spessore. Questo modus operandi aiuta i giovani a crescere, a sbagliare con costrutto, contribuendo a farli migliorare portando così alla continuità di rendimento che penso sia fondamentale. Quello che è accaduto dal punto di vista societario può destabilizzare un po' l'ambente, ma se hai giocatori di livello e personalità questo non accade e per questo sarebbe fondamentale assemblare la rosa con la giuste dose di esperienza da abbinare a freschezza e gioventù".