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SERIE B

Lecco, Foschi: “Vogliamo giocarcela con tutti, i nomi non contano. Sul mercato…”

Lecco
Le dichiarazioni di Luciano Foschi, allenatore del Lecco, fresco di rinnovo fino al 2025 dopo la promozione in Serie B, raggiunta attraverso la vittoria dei playoff di Lega Pro
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Parola a Luciano Foschi. L'allenatore del Lecco, fresco di rinnovo del contratto - in sede di conferenza stampa - ha trattato diversi temi importanti, tra i quali, quelli legati al rinforzamento della rosa neopromossa in Serie B, in seguito alla vittoria degli scorsi playoff di Lega Pro. Di seguito, le sue parole:

"Come incassi questo arrivo? Meno male che è arrivato, sapevamo che era un passo da fare ed era solamente una questione di tempo. Forse poteva arrivare un po’ prima, ma nelle varie vicissitudini la priorità era nella scelta del miglior avvocato. Le tempistiche sono state perfette: ora è arrivato il direttore e devo dire che in pochi giorni abbiamo messo in piedi tante belle cose. Vogliamo portare in campo una squadra che possa giocarsela con tutti. La società si sta ristrutturando, magari verranno coperti anche altri ruoli perché si sta prendendo coscienza della categoria: guardate a livello sanitario, sfido chiunque a trovare un’organizzazione così. Quanto tempo ci diamo per litigare? Per ora lo facciamo solo sul pranzo (ride, ndr). Ma è dura litigare con me, noi abbiamo dei confronti sani e da quelli viene fuori il meglio. Teniamo buono quello che ci serve: non possiamo dirci sempre “si va bene”. Per ora abbiamo una linea di pensiero uguale e devo dire che il giorno della vittoria con il Foggia gli ho detto che un pezzo di quel risultato è anche suo perché ha scelto tanti giocatori".

Calciomercato: "Abbiamo dimostrato a tutta Italia che i nomi contano niente. Io voglio portare avanti questa politica, se poi il direttore mi porta Messi sono contento. Il messaggio lanciato è importantissimo: importante è trovare under bravi. Zeman anni fa ha vinto senza nomi, ma gli Immobile e Insigne venivano dalla Primavera del Napoli. Sappiamo che ci sarà da soffrire, ma non dimentichiamoci ciò che abbiamo fatto quest’anno: la mia squadra deve lottare su ogni pallone, se vince sette duelli su undici probabilmente avrò vinto la partita. Portiamo avanti la politica legata al territorio e alla disponibilità. A breve annunceremo dei giocatori che saranno funzionali, che io voglio: dell’età mi frega poco, mi serve gente che corra come Buso e Pinzauti là davanti. Armellino? Lo stiamo trattando, come Marrone e in questo periodo siamo diventati matti. Non bisogna demoralizzarsi se non arriva il nome, l’anno scorso veniva detto che la società non sarebbe voluta andare in Serie B: c’erano cinque milioni di buoni motivi. Zuccon? Auguro al ragazzo ogni bene, mi auguro per lui che abbia fatto la scelta giusta perché non decido io per lui. Spero faccia una grande carriera, ha margini di crescita importanti come Girelli: mi era stato detto che sarebbero dovuti andare via tutti e due, ma alla fine sono andati a Cosenza e Sampdoria in Serie B. Un pizzico di merito me lo prendo".

Squadra unita: "Non è semplice a livello psicologico, perché c’è anche il mercato che sposta. Abbiamo vinto, quindi i nostri giocatori sono appetibili: mi metto nella loro testa e capisco che non è facile rimanere nel limbo. Cerco di farli star bene, perché poi devo urlargli dietro per farli correre. Poi ognuno fa le sue scelte: qui non voglio gente che non ci vuole rimanere perché c’è da correre e sudare. Stiamo privilegiando la parte fisica, quella che c’interessa di più perché tanti giocatori arriveranno e i concetti tattici sarebbero da ripetere. Non ci stiamo preoccupando dei risultati, ma di mettere dentro dei minuti: dev’essere un passaggio per noi, abbiamo ancora un mese abbondante prima di scendere in campo e dovremo fare tanti allenamenti congiunti. Ci “picchieranno”? Magari, così ci caliamo nella parte: il nostro riferimento è Lakti dal punto di vista concettuale".

 

 

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