I ricordi di David Trezeguet.
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Serie A, Trezeguet: “Costacurta-Maldini grande coppia. Vi racconto il rigore sbagliato nel 2006”
Il brand ambassador della Juventus ha valutato l'attuale rosa bianconera e ricordato alcuni momenti significativi della sua carriera
L'attaccante francese ha lasciato un segno indelebile nella storia della Juventus: con 138 gol realizzati in 245 presenze nel corso di dieci stagioni, Trezeguet è stato sicuramente uno dei giocatori più prolifici e importanti del club bianconero, costruendo insieme ad Alessandro Del Piero una delle coppie più forti degli anni 2000.
Dopo aver chiuso la sua carriera in Sud America e in India, Re David ha poi scelto di intraprendere una carriera manageriale, accettando la proposta della Juventus e ricoprendo il ruolo di Brand Ambassador del club in giro per il mondo. Intervenuto ai microfoni di Sky Sport, Trezeguet ha valutato così l'attuale rosa bianconera: "La Juventus ha una rosa ampia e di qualità, con cinque cambi i mister hanno più scelte. Ma dai un’idea chiara anche al gruppo, ti mantiene alta la voglia di essere protagonista. Non sarà semplice gestire soprattutto il lato emotivo. La Juve ha un vantaggio. I giocatori fanno la differenza".
Da grande attaccante quale è stato, David è uno dei più indicati per descrivere quali qualità deve avere un centravanti in Serie A: "In Italia c’è sempre stata una mentalità che i grandi attaccanti devono segnare. L’unica richiesta in dieci anni alla Juve è stata questa. Io ho avuto la fortuna di conoscere un campionato italiano dove c’era un livello straordinario. Mi ha cambiato la mentalità. Ora c'è la volontà di tornare in Italia, il campionato si avvicina ai nostri tempi. Quando sono arrivato qui mi ha sorpreso il livello. Io mi sono sempre considerato un giocatore più lento, lavoravo sulla velocità di mente. Guardavo tanti video per trovare qualche vantaggio. A me piaceva lavorare durante gli allenamenti. Poi cercavo sempre di farmi aiutare dai difensore più esperti".
Trezeguet ha poi ricordato il suo errore dal dischetto durante la finale del Mondiale del 2006, che risultò decisivo per la vittoria finale dell'Italia e fatale per la sua Francia: "A 19 anni mi presi la responsabilità a Francia 1998 e segnai. Nel 2006 non volevo far ritrovare i miei compagni più giovani nella mia stessa situazione. Credo che ogni rigore abbia la sua storia. Poi il 2006 è stato l’anno in cui la Juve retrocesse in B, è stato un periodo molto negativo. La difficoltà mi ha insegnato tanto, sono diventato più forte mentalmente".
"I difensori più cattivi? Costacurta-Maldini è stata una coppia interessante. La coppia più cattiva? Fernando Couto e Mihajlovic (ride, ndr)" - ha concluso il Brand Ambassador della Juventus.
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