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Juventus, Chiellini e i retroscena su Vidal: “Ha un punto debole. Conte lo voleva fuori rosa, svelo perché”

TURIN, ITALY - MARCH 11:  Juventus player Giorgio Chiellini during the Champions League press confrence at Allianz Stadium on March 11, 2019 in Turin, Italy.  (Photo by Daniele Badolato - Juventus FC/Juventus FC via Getty Images)

Giorgio Chiellini, in un estratto della sua autobiografia, racconta alcuni retroscena in merito all'avventura dell'ex compagno Arturo Vidal alla Juventus

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Nuovi interessanti estratti di “Io, Giorgio”.

L'autobiografia di Giorgio Chiellini è uscita nelle librerie martedì 12 maggio ed ha già fatto discutere a lungo. Tanti, infatti, i retroscena raccontati dal difensore della Juventus in merito ad ex compagni e rivali. Il protagonista dell'ennesimo passaggio del libro al vetriolo, questa volta, è Arturo Vidal, che ha vestito la maglia bianconera dal 2011 al 2015.

"Il calciatore - scrive Chiellini non è un diavolo né un santo. La distinzione da fare piuttosto è un’altra, ovvero tra quelli veri e quelli falsi. Uno come Vidal ogni tanto usciva e beveva più del dovuto, lo sanno tutti, si può dire che l’alcol era un po’ il suo punto debole. Mica ci mettiamo a discutere il campione, o la persona, per questo! Le debolezze fanno parte della natura umana, contano le conseguenze che possono avere su un gruppo. Il grande Arturo un paio di volte all’anno non si presentava all’allenamento, oppure arrivava che era ancora piuttosto allegro, diciamo così. Ma non ha mai battuto la fiacca, anzi, penso che a volte certi modi di essere diventino una forza. Purtroppo io ho conosciuto poco Paolo Montero, un altro che viveva la notte da re. E l’ultimo anno da noi, quando il suo rendimento era calato, Moggi andò da lui e gli disse: 'Paolo, ti prego, smetti di restare a casa la sera, torna quello di sempre!”. Anche Vidal era un po’ così'.

Il difensore, inoltre, ha rivelato alcuni retroscena in merito al centrocampista ex Juventus e l'allora tecnico Antonio Conte: "Ricordo ancora una tournée americana, eravamo a Miami la sera prima dell’ultimo allenamento prima di ripartire, in libera uscita. La mattina dopo, Arturo non si vedeva. Era a letto, e dovettero tirarlo giù a forza. Quel giorno provammo anche il nuovo materiale d’allenamento, eravamo tutti vestiti di nero e c’erano 40 gradi: il mister Conte non vedeva l’ora che Vidal in quello stato mollasse, per metterlo fuori rosa e dargli una punizione esemplare. Invece, dopo dieci minuti in cui Arturo sembrava ancora brillo e non vedeva neanche passare il pallone, finì l’allenamento che correva come un matto e staccava tutti di venti metri a ogni allungo. Cosa vuoi dire a una persona così, che tra l’altro porta gioia nel gruppo oltre a essere un trascinatore, un combattente e un grande campione?".

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