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Real Madrid-Inter, l’anteprima del match: i problemi dello Zidane Bis e la rivoluzione offensiva nerazzurra

Tutto ciò che c'è da sapere sulla sfida tra Real Madrid e Inter

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La Champions League entra nel vivo.

In un momento certamente particolare della storia recente di Real Madrid Inter, cade una delle sfide più importanti e tatticamente interessanti del panorama calcistico europeo. Blancos e nerazzurri questa sera alle ore 21 si ritroveranno - causa momentanea inagibilità del Santiago Bernabeu - sul campo dell'Estadio Alfredo Di Stefano, situato all'interno della 'Ciudad Real Madrid' e che canonicamente ospita le gare interne della prima squadra giovanile delle merengues. La compagine di Antonio Conte, dunque, non avrà la possibilità di tornare in quel tempio del calcio odierno e passato che nel lontano 2010 portò benissimo alla squadra guidata da Jose Mourinho, che con una doppietta di Milito affondò il Bayern Monaco e portò a casa lo storico Triplete interista noto ancora oggigiorno.

Organico di caratura internazionale, il Real Madrid è ancora nel bel mezzo di una rivoluzione tattica e psicologica avviata dopo l'addio di CR7 alla camiseta blanca e che, attualmente, sta ancora attraversando una lunga e travagliata fase di transizione. Con il ritorno di Zidane a metà della stagione 2018/19, le merengues hanno conquistato un terzo posto e - la scorsa annata - hanno riportato tra le mura amiche il titolo di campioni della Liga. Tuttavia il Zizou bis. pecca sotto alcuni aspetti: primo tra questi la continuità di rendimento, causa di prestazioni ottimali nelle sfide decisive ma anche di considerevoli passi falsi in appuntamenti certamente più abbordabili. Questo terzo incrocio del gruppo B - sia per i padroni di casa che per la stessa Inter - rappresenta un crocevia fondamentale per un eventuale passaggio alla fase ad eliminazione diretta, oggi più che mai estremamente incerta. La potenza offensiva del club di Madrid è indiscutibile, ma non mancano le lacune arretrate: giocatori del calibro di BenzemaViniciusHazard possono essere cruciali in zona gol,  anche se il reparto mediano - non più solido come un tempo - e la difesa, colta quest'oggi da una significativa emergenza, possono lasciare più di qualche spazio agli attaccanti interisti, che dovranno essere lesti nel non replicare il pareggio a reti bianche della scorsa gara contro lo Shaktar Donetsk.

Nonostante i punti di debolezza sopra citati, resta da sottolineare in casa Inter la pesante assenza di Romelu Lukaku. Il centravanti belga non ha ancora recuperato dai fastidi muscolari che lo avevano tenuto fuori anche per l'ultima gara di Serie A contro il Parma, per cui Conte dovrà certamente trovare il modo per ovviare a questa considerevole defezione. La scelta - secondo le ultime indiscrezioni - sarebbe quella di schierare Perisic accanto a Lautaro Martinez nel duo offensivo, così come fatto nell'incontro di sabato scorso contro la formazione ducale. La velocità e la tecnica del croato potrebbe dare quel velo di imprevedibilità alla manovra nerazzurra, finora dimostratasi fin troppo scontata con il doppio riferimento avanzato. Dovrà poi essere il tecnico interista a fare di necessità virtù, schierando l'esterno classe '89 in posizione più arretrata - presumibilmente insieme ad un altro trequartista - o altrimenti sulla stessa linea del Toro, in modo tale da non lasciare l'argentino completamente isolato contro la possente fisicità di Varane e Sergio Ramos.