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Inter, Zanetti: “Gran lavoro di Conte, adesso serve una cosa. Mourinho? Rispondo così”

Inter, Zanetti: “Gran lavoro di Conte, adesso serve una cosa. Mourinho? Rispondo così”

Ecco le dichiarazioni del vice presidente nerazzurro

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È stato un campionato complicato, non era facile prevalerecosì.

Queste le parole rilasciate da Javier Zanetti, ex capitano e attuale vice presidente dell'Inter intervenuto sulla volata finale della stagione che, a meno di clamorose sorprese, regalerà ai nerazzurri il diciannovesimo Scudetto della loro storia. Una vera e propria cavalcata quella che ha coinvolto gli uomini di Antonio Conte, riusciti ad essere superiori a sotto molteplici aspetti a tutte le compagini del campionato di Serie A.

Nel corso di una diretta su Twitch di 2010misterchipZanetti ha affrontato molteplici tematiche relative a questa soddisfacente annata sportiva a tinte nerazzurre. Ecco di seguito le sue dichiarazioni: "Serve l'ultimo sforzo, sono contento soprattutto per il lavoro che si sta facendo da due anni. Conte, con il suo staff e i giocatori, sta facendo un lavoro straordinario; l'anno scorso siamo andati molto vicini a vincere e adesso i giocatori sono cresciuti molto. E' stato un anno molto difficile per tutti per via della pandemia, c'è stato un grande sforzo. Io sono sempre agli allenamenti, per essere vicino alla prima squadra. L'Inter di Mourinho? C'è differenza perché c'era più esperienza nel nostro organico; quello di oggi ha tanti giovani, che sono cresciuti moltissimo grazie al lavoro del mister. Sono cresciuti a livello di mentalità, vincere è sempre difficile. Manca poco, solo l'ultimo sforzo: se lo meritano".

IL DUELLO CON LA JUVENTUS

I bianconeri hanno vinto il campionato per nove anni consecutivi. Per questo non era facile, è un campionato complicato, equilibrato, perché ci sono tante squadre che sono migliorate. Noi abbiamo avuto continuità. Juventus-Inter del '98? Quell'anno vincemmo la Coppa Uefa con la Lazio, poi ci fu questa famosa partita, equilibrata. Le decisioni arbitrali furono contro di noi, però fa parte del calcio. Masticammo amaro quel momento, ma si passa anche da queste tappe prima di vincere. Ricordo con piacere anche l'Inter di Gigi Simoni. L'Inter ha sempre avuto tanti sudamericani perché è un club che è come una famiglia. Tutti ci siamo trovati sempre bene, Simoni era un padre per noi: si era creato un bello spirito di gruppo".

LA FORZA DI RONALDO IL FENOMENO

"Era una macchina, un fenomeno per ciò che dimostrava in campo. Fu impressionante il primo anno, era unico. Visse male il primo infortunio, poi quando si fece male con la Lazio ci fu un silenzio irreale allo stadio. A nessuno importò più della finale, ma solo della salute di Ronie: vederlo soffrire così ci fece male. Si adattò velocemente all'Inter perché c'erano tanti sudamericani e perché era un ragazzo positivo. Sapevamo che dal Barcellona sarebbe arrivato un fenomeno, un giocatore incredibile".

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