Dopo trent'anni di latitanza, nella giornata di ieri è stato arrestato dai Carabinieri del ROS di Palermo il super boss di Cosa Nostra, Matteo Messina Denaro. Il malavitoso è stato tratto in arresto all'interno della clinica "La Maddalena" ospedale oncologico di Palermo. Il blitz è stato coordinato dal procuratore di Palermo Maurizio de Lucia e dal procuratore aggiunto Paolo Guido.
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Arresto Messina Denaro, Procuratore di Perugia: “Mafia presente ancora nel calcio”
Con la fine della latitanza del boss trapanese, sono tornati alla ribalta aneddoti riguardanti la vita di Messina Denaro, intrecciati con Palermo e il Palermo. Tra i 35.872 presenti al "Barbera" per la storica gara tra i rosanero e Sampdoria, si trovava anche uno dei più pericolosi e ricercati boss di Cosa Nostra, non certo per tifare i colori del club di Viale del Fante.
A proposito del legame tra mafia e calcio, è intervenuto Raffaele Cantone, procuratore della Repubblica di Perugia. Di seguito le sue dichiarazioni durante la diretta di TvPlay_Calciomercato.it:
“Importanza dell'arresto di Messina Denaro? Perché è la prova che alla fine nessuno vince le battaglie contro lo stato definitivamente, può vincere le singole battaglie ma non la guerra. Nessuno può restare latitante tutta la vita. Sotto questo profilo credo sia un risultato importantissimo anche per l’immagine del paese e un messaggio che non ci sono luoghi di impunità assoluta. Il boss scaricato dalla mafia? Mi sono un po’ stancato di queste dietrologie che nascono sempre, in questo paese non si può ottenere un risultato che c’è sempre poi qualche pensiero dietrologico. C’è un importante latitante assicurato alla giustizia, il resto sono chiacchiere da bar. Mafia nel calcio? Sono ancora presenti però in quest’ultima fase la loro presenza è stata molto meno visibile, quantomeno per quanto riguarda le mafie tradizionali. La criminalità organizzata comunque c’è, nelle curve, quando controllano attività illegali o quando riescono a controllare certe fette di tifosi. Sono rimasto colpito dal comportamento della curva dell’Inter quando ha mandato via i tifosi per commemorare un soggetto ammazzato in quella che è stata un’esecuzione mafiosa. Permangono quindi certi legami incestuosi tra tifosi e criminalità organizzata. Penso anche a certi striscioni che inneggiano a personaggi ammazzati legati alla criminalità organizzata notori, vengono esposti sistematicamente ogni domenica”.
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