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UEFA, Ceferin: “Nessuno è irresponsabile, ma conseguenze per chi non finisce campionati. Serie A boicottata? Rispondo così”

Il presidente dell’UEFA, Aleksander Ceferin, ha detto la sua sul futuro del calcio a fronte dell'emergenza Coronavirus e, in particolare, su quello della Serie A

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Nessuno vuole il marchio di irresponsabile

Parola di Aleksander Ceferin. Il numero uno della UEFA, in un'intervista rilasciata al Corriere della Sera, ha analizzato il momento complesso che il mondo del calcio sta vivendo a causa dell'emergenza Coronavirus, soffermandosi sulle scelte che l'Italia si appresta a mettere in atto. Paesi come Francia Belgio, infatti, hanno decretato la sospensione definitiva dei campionati. La Germania, al contrario, ha dato oggi avvio alla ripresa. L'Inghilterra farà lo stesso tra poche settimane. I vertici italiani, invece, stanno ancora valutando tempi e modalità di una eventuale ripartenza.

"Gli organizzatori delle competizioni nazionali si stanno dotando di protocolli di sicurezza seri e articolati che dovranno essere applicati con rigore. Il rischio zero non esiste in nessun ambito. Ci stiamo tutti attrezzando per proteggerci. Ho molta stima dei calciatori della Serie A e dei dirigenti italiani e non credo ad alcun tentativo di boicottaggio. L’Italia è uno dei grandi paesi calcistici europei e il suo campionato ha una valenza essenziale, è visto da molti sportivi anche oltre i confini. La pandemia ha messo in ginocchio l’intera economia e non solo il calcio. Assoluta priorità alla salute pubblica, ci mancherebbe. Come tutti gli altri settori, però, abbiamo il dovere di ripartire rispettando gli impegni assunti. Le competizioni nazionali e quelle europee sono fisiologicamente collegate e vogliamo in Europa club che abbiano vinto i campionati e le coppe nazionali, qualificandosi sulla base dei risultati. È l’essenza dello sport. 

"La maggioranza delle leghe riuscirà a portare a termine il campionato. Chi non lo farà, scelta sua, dovrà affrontare i preliminari, se vorrà partecipare alle prossime competizioni Uefa. Dobbiamo aspettare che il comitato esecutivo confermi le date, ma posso garantire che le coppe si concluderanno ad agosto, sempre che non intervengano cataclismi".

Uno dei temi caldi relativamente al protocollo sanitario del Cts è quello relativo a eventuali casi di positività tra i tesserati di un club. "Rispetto le decisioni delle autorità scientifiche. Loro hanno la grande responsabilità di difendere la salute delle persone. Quel che succede in caso di positività dei calciatori - dice Ceferin è il passaggio fondamentale per la continuità delle competizioni. Io non ho alcuna competenza in materia, ma vedo che in alcuni Paesi, come la Germania, le soluzioni adottate sono più mirate e funzionali al prosieguo dell’attività, non alla sua improvvisa interruzione. Porte chiuse? Temo che per un certo periodo non sarà possibile far entrare il pubblico negli stadi. Spero che si tratti di una parentesi non troppo lunga, dopodiché rivedremo finalmente gli impianti pieni di appassionati entusiasti. Lo vogliamo tutti. Io per primo".