serie a

Sassuolo, De Zerbi: “Calcio e Coronavirus, svelo mie idee per evitare infortuni alla ripresa”

Le dichiarazioni rilasciate dal tecnico neroverde, Roberto De Zerbi, in merito ad alcune soluzioni per la ripresa del campionato al termine dell'emergenza Coronavirus

Mediagol22

Le idee di Roberto De Zerbi.

L'epidemia da COVID-19 sta delineando un quadro sanitario estremante complesso in Italia, con un numero ingente di contagiati ed un computo drammatico in termini di soggetti deceduti. Il Governo italiano, per questa ragione, ha scelto di adottare contromisure rigorose ma necessarie per contrastare la diffusione della malattia. Decreti con annesse norme comportamentali di matrice igienico-sanitaria, volti ad evitare assembramenti e a ridurre al minimo i contatti sociali, con l'obiettivo di ridurre drasticamente il rischio di ulteriori contagi. I provvedimenti istituzionali hanno avuto importanti ripercussioni anche sul mondo dello sport, dove le attività agonistiche sono state bloccate fino a data da destinarsi nel pieno rispetto delle norme ministeriali. I tesserati dei club professionistici e non, dunque, si trovano oggi di fronte all'esigenza di proseguire gli allenamenti da casa, tramite le video-lezioni e i consigli a distanza di preparatori atletici, fisioterapisti e medici. Intanto, il futuro dei maggiori campionati è ancora tutto da decidere.

Il tecnico del Sassuolo, in un'intervista rilasciata ai microfoni di Radio Deejay, ha parlato della possibilità che la Serie A torni in campo al termine dell'emergenza sanitaria e di alcune possibili modifiche che potrebbero essere attuate nei regolamenti per salvaguardare le condizioni fisiche dei giocatori: "Di solito prima di partire a settembre, servono sei settimane di preparazione e poi si gioca una volta a settimana. Ora si giocherà ogni tre giorni, è intelligente dividere la squadra in due così come è intelligente la proposta di fare cinque sostituzioni perché dai più qualità alla partita e previeni gli infortuni. Abbiamo fatto arrivare a tutti i giocatori una cyclette, anche se la cyclette non è mai una corsa. Sono professionisti, qualcosa faranno ma non sarà mai come lo stop in estate quando i giocatori fanno comunque attività all’aperto".