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FIGC, Zeppilli illustra il protocollo: “Ripresa a scaglioni e test su tesserati e staff, ecco cosa accadrà”

Le dichiarazioni rilasciate dal capo della commissione medica FIGC, Paolo Zeppilli, in merito al protocollo per la ripresa a seguito dell'emergenza Coronavirus

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Il calcio si prepara per la ripresa.

L'epidemia da COVID-19 si è progressivamente estesa in tutta Europa, delineando un quadro sanitario estremante complesso in Italia, con un numero ingente di contagiati ed un computo drammatico in termini di soggetti deceduti. Il Governo italiano, per questa ragione, ha scelto di adottare contromisure rigorose ma necessarie per contrastare la diffusione della malattia. Provvedimenti istituzionali, legati a norme di matrice igienico-sanitaria, che hanno avuto importanti ripercussioni anche sul mondo dello sport, dove le attività agonistiche sono state bloccate fino a data da destinarsi. I vertici del calcio, adesso, stanno dunque ipotizzando le modalità attraverso cui, al termine dell'epidemia, i campionati potranno riprendere, certamente nel rispetto dei decreti emessi dal Governo italiano.

La FIGC, incaricata dalla Federcalcio di stilare i protocolli di ripartenza di tutto il settore, ha ipotizzato una ripartenza a scaglioni, con l’obiettivo di garantire il corretto svolgimento di tutti gli esami necessari da effettuare a giocatori ed addetti ai lavori. A illustrare le idee della federazione, in un'intervista rilasciata ai microfoni di Rai NewsPaolo Zeppilli, capo della commissione medico-scientifica.

"Noi abbiamo solo preparato un protocollo di ritorno per garantire la massima sicurezza possibile il gruppo squadra, il minimo indispensabile per riprendere gli allenamenti. Ma non siamo noi a decidere del ritorno in campo. Abbiamo per i tamponi pensato al gruppo squadra, a un numero ridotto che riprende gli allenamenti per 2-3 settimane. A loro, dovranno essere fatti sia i tamponi che i test sierologici secondo le indicazioni della commissione tecnico-scientifica e del Ministero della Salute. Il nostro auspicio è che il gruppo così formato, non dico sia a rischio zero, ma a rischio minimo. Se poi dovesse esserci un nuovo caso verrà gestita con lui l'emergenza. Dopo la prima settimana ripeteremo i test sierologici: ma è un protocollo e noi con gli esperti e gli uomini di campo abbiamo provato a stilare un protocollo semplice, fattibile. La FIGC è in contatto con l'UEFA, che ha sotto controllo tutte le situazioni. La Germania è più avanti di noi, vuole far ripartire prima la Bundesliga. Ripresa in autunno? Gravina ha pensato a una ripresa scaglionata, prima la Serie A, poi pian piano la Serie B e la Serie C. E' chiaro che sulla questione tamponi dico: più tempo abbiamo più questo protocollo potrà essere attendibile".

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