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Coronavirus, Spadafora: “Assurdo parlare di indecisionismo. Proporremo protocollo obbligatorio”

Il ministro per le politiche giovanili e per lo Sport ha risposto alle critiche al nuovo decreto per l'emergenza Coronavirus

Mediagol52

Vincenzo Spadafora risponde alle critiche.

Ieri sera il Premier Giuseppe Conte ha annunciato, tramite la tanto attesa conferenza stampa, le linee guida da seguire durante la famosa "fase 2" che formalmente inizierà dal 4 maggio: le decisioni stabilite dal nuovo decreto hanno creato molte polemiche, legate soprattutto alla possibilità di visitare i "congiunti" e allo slittamento delle attività sportive di gruppo, che dunque ritardato l'inizio degli allenamenti di calcio al 18maggio.

A fare chiarezza sui punti più discussi del nuovo decreto è intervenuto Vincenzo Spadafora, ministro per le politiche giovanili e per lo Sport, il quale ha risposto alle critiche durante una diretta sul proprio profilo Facebook:

"A questo tipo di emergenza sanitaria abbiamo dovuto dare una risposta attenta e responsabile in due mesi. Questa battaglia non è ancora stata vinta, dobbiamo vincerla insieme. Il Paese riaprirà gradualmente, siamo tutti in difficoltà e in questo quadro ci sono difficoltà e aspettative anche relative al mondo dello sport. In questi due mesi abbiamo lavorato giorno e notte per prendere le decisioni migliori possibile e assumerci le nostre responsabilità, nessuno di noi era preparato a questa emergenza. Sento parlare di immobilismo, indecisionismo e trovo tutto questo assurdo. Stiamo lavorando giorno e notte. Dobbiamo ripartire anche attraverso lo sport e i giovani, di cui si parla poco in questo periodo, ma per i quali stiamo lavorando tantissimo. Oggi pomeriggio si è tenuto l’incontro con il Comitato tecnico scientifico, abbiamo parlato dello sport di base e della necessità che tutti i centri sportivi debbano e possano riaprire in sicurezza il prima possibile. Proporremo il prima possibile un protocollo obbligatorio. Speriamo ci consenta di far riaprire entro la fine di maggio. Tutto questo ce lo dobbiamo conquistare. Sento dire: 'non ci date mai date certe', ma noi abbiamo la necessità di valutare l’evoluzione e l’impatto dei provvedimenti sulla situazione nel Paese. Non è possibile prevedere cosa potrà accadere da qui a due mesi, dobbiamo capire di volta in volta. Da qui al 17 maggio dovremo valutare e capire se possiamo riaprire".