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Coronavirus, Conte: “Congiunti? Preciseremo la formula: sì ai parenti, no agli amici”

Il Premier Giuseppe Conte ha analizzato alcuni dei punti più discussi del nuovo decreto per gestire l'emergenza Coronavirus

Mediagol52

Le precisazioni di Giuseppe Conte.

Ieri sera ha avuto luogo la tanto attesa conferenza del Premier Giuseppe Conte, il quale ha annunciato le linee guida da rispettare dall'inizio della "fase 2" dell'emergenza Coronavirus, che inizierà formalmente da giorno 4 maggio. La conferenza del Premier è stato fortemente oggetto di critiche e polemiche, soprattutto legate alla possibilità di andare a trovare i propri "congiunti", terminologia che ha causato non poca confusione tra il popolo italiano.

Oggi Conte ha visitato, per la prima volta dall'inizio della quarantena, la città di Milano per incontrare il governatore Fontana ed il sindaco Sala, e ai microfoni dei cronisti presenti ha espresso alcuni chiarimenti legati ai punti più discussi del nuovo decreto. Queste le sue parole:

"Molti cittadini non sono rimasti contenti delle nuove misure. Lo vediamo ed è anche comprensibile, molti volevano tornare alla normalità. Ma non ci sono le condizioni per farlo, ancora. Stiamo attraversando la fase 2, quella della convivenza col virus. Non quella della liberazione dal virus. Un solo paziente, il paziente zero, ha portato l’Italia a questa situazione e oggi siamo a 105mila contagiati. Se affrontassimo questa fase 2 senza prudenza e responsabilità, avremmo la conseguenza di comportamenti imprudenti e irresponsabili e la curva epidemiologica sfuggirebbe di mano. Con questo provvedimento, noi manderemo a lavoro 4,5 milioni di lavoratori e lavoratrici che andranno ad aggiungersi a quelli che già lo stavano facendo. Poi il 18 maggio ci sarà un altro blocco, poi altri a giugno. Secondo voi sarebbe possibile affrontare la fase 2, dopo i tanti sacrifici fatti, diversamente? Non credo, lo dobbiamo alle famiglie delle persone morte e a tutti i cittadini. Noi non cerchiamo consenso, cerchiamo di fare le cose giuste anche se questo dovesse scontentare tante persone. Le nostre sono decisioni fatte nell’interesse di tutti. Prepariamoci e rispettiamo le misure. Abbiamo introdotto qualche allenamento, ma ancora non possiamo mollare. Dal 4 maggio saranno possibili le attività sportive purché si rispetti la distanza. Stessa cosa per l’attività motoria. Cerchiamo di alleviare anche le sofferenze psicologiche che tutti stiamo provando. Ma non buttiamo a mare tutti i sacrifici, dobbiamo continuare ad agire in modo responsabili. CongiuntiE’ una formula ampia, generica. Poi lo preciseremo. Non significa che si può andare in giro a casa di altri, a fare feste o cose del genere. Si può andare a trovare i parenti, ma non gli amici. Ricordo che 1/4 dei contagiati arriva da ambienti familiari".

Sul divieto di riaprire le chiese e celebrare le cerimonie religiose: "Non vorrei creare rammarico nella Cei e nella chiesa italiana. Ci siamo sentiti col presidente Bassetti, non c’è un atteggiamento materialista o di insensibilità dietro le nostre scelte. Ma anche nella letteratura scientifica, la pratica religiosa è una statistica dei focolai epidemiologici. Lavoreremo per definire un protocollo di massima sicurezza per garantire ai fedeli di partecipare alle celebrazioni liturgiche in sicurezza. Intanto c’è stata apertura per le cerimonie funebri, poi con collaborazione definiremo un percorso per garantire, anche nell’interesse dei parroci, la massima sicurezza".

In seguito un commento sulla possibilità di istituire nuove zone rosse: "Siamo predisposti per misure territorialmente circoscritte. L’idea è avere un piano nazionale, altrimenti non possiamo controllare. Ci deve essere un principio che ci consenta di governare, poi se dovessimo vedere dopo le prime ripartenze che la curva di contagio sfugge dal controllo allora interverremo a chiudere il singolo rubinetto. E’ un piano dettagliato che ci permette di tener conto delle varie realtà territoriali".

Infine, sulla gestione dei bambini: "Abbiamo avuto 2 videoconferenze: con osservatorio per famiglie e con i parlamentari per le misure per l’infanzia. Stiamo studiando altre misure, ci rendiamo conto che avere figli in casa crea disagi a cui non eravamo pronti. Cercheremo di dare sostegno, affronteremo la questione anche in vista dell’estate".