Il commento di Giovanni Malagò.
notizie
Coronavirus, Malagò: “Serie A? Rispettiamo le scelte del Governo, vi espongo il mio punto di vista”
Il presidente del CONI ha parlato della possibilità di riprendere la Serie A una volta terminata l'emergenza Coronavirus
Con l'emergenza Coronavirus ancora ben lontana dalla sua fine definitiva, gli alti livelli del mondo dello sport italiano sta discutendo quotidianamente al fine di trovare un modo adeguato per terminare la stagione attuale. Non ci sono dunque ancora certezze sul futuro della Serie A, che potrebbe riprendere in estate ma potrebbe anche essere definitivamente annullata per questa stagione.
A parlare delle possibili ipotesi prese in considerazione in questi giorni è intervenuto il presidente del CONI Giovanni Malagò, che ha parlato così durante un'intervista rilasciata ai microfoni di Radio 24: "Ripartire? In questa battaglia non conosciamo il nemico, paradossalmente potresti averlo anche in casa. Ci sono due scenari e io li sto vivendo così: in Italia ci gestiamo autonomamente tutto questo in base alle indicazioni del Governo. Poi c'è un problema fuori dai confini: oggi il presidente del CIO Bach ha fatto un report analitico da quando è iniziata l'emergenza fino alla decisione di rinviare i Giochi Olimpici, con la nuova data dovrebbe essere annunciata entro tre settimane. Tutte le decisioni saranno subordinate alle decisioni della comunità scientifica, solo loro potranno dire quando ripartire. Se non arriverà il loro ok, non va illuso nessuno. Non sono contrario a quanto fatto dalla Federugby. Magari non condivido il timing perché l'ordinanza scade il 3 aprile... Ieri Spadafora ha detto che in precedenza era stato troppo ottimista sulla ripresa del campionato il 3 maggio. Secondo me si arriverà a quanto detto dal rugby in molti sport, non so se in tutti. Ogni sport lo devi guardare nella sua specificità".
Sulla possibilità di concludere la stagione in estate: "Non lo so, dipende anche dalla UEFA e dalla FIFA. Io faccio parte del CIO e Bach in questi giorni è stato davvero un gigante: ha detto che da adesso tutti quanti devono fare sacrifici e compromessi, bisogna entrare in questo ordine di idee perché se tutti restano arroccati al proprio orticello la soluzione non la trovi. Sacrificio dei giocatori? Io penso che ci si arriverà, magari già in queste ore i vertici dell'Associazione stanno definendo l'accordo. Togliere il 30% a un giocatore che guadagna 10 milioni di euro è un conto, togliere il 30% a chi gioca in Serie B o in Lega Pro è un altro. Dico in generale: chi ha maggiori possibilità cerchi di aiutare chi ne ha meno. Campionato meno competitivo? Io non penso che il nostro campionato possa perdere di valore in questo momento, anzi. Non si chiede certo l'integrazione degli stipendi dei campioni, ma in questa fase puoi chiedere qualcosa di diverso, come riaprire alle dinamiche del betting. Poi puoi chiedere sgravi fiscali, ritenute d'acconto sulla valorizzazione dei vivai e facilitazioni per la costruzione degli stadi. Se poi tu hai Mario Rossi, che oggi rischi di perderlo, ma dove va in questo momento? Se prima eravamo meno competitivi rispetto a certi club oggi possiamo livellarci: è chiaro che dobbiamo essere pronti a ripartire e non commettere gli errori del passato".
© RIPRODUZIONE RISERVATA