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Bonazzoli-Mediagol: “Coronavirus sottovalutato, stop tardivo. Condizione atletica giocatori? Vi dico la mia”

L'intervista concessa da Emiliano Bonazzoli, ex attaccante di Reggina, Sampdoria e Fiorentina, in esclusiva ai microfoni di Mediagol.it

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Prosegue l’emergenza sanitaria mondiale legata alla diffusione del Coronavirus.

L'epidemia da COVID-19, che ha avuto inizio in Cina nella provincia di Wuhan, si è estesa progressivamente anche in tutta Europa, mettendo in ginocchio l'Italia. Il Governo italiano, per questa ragione, ha scelto di adottare contromisure rigorose ma necessarie per contrastare la diffusione della malattia. Decreti volti ad evitare assembramenti e a ridurre al minimo i contatti sociali, con l’obiettivo di azzerare o quasi il rischio di ulteriori contagi. E’ stato deciso, dunque, lo stop di tutti gli esercizi commerciali ed i servizi, salvo quelli essenziali per la sopravvivenza. Anche il mondo dello sport, a fronte di tale allarme, sta subendo gravi conseguenze, con lo stop di tutte le attività sportive, fino a data da destinarsi.

Su questo delicato e purtroppo drammatico tema si è espresso, in esclusiva ai microfoni di Mediagol.it, l'ex attaccante Emiliano Bonazzoli, che ha vestito tra le altre le maglie di Reggina, Sampdoria e Fiorentina e oggi si sta facendo spazio come allenatore nel mondo del calcio femminile.

"Bisognava fermare tutto prima, prendendo esempio dalla Cina che ha gestito bene l'emergenza. Purtroppo, però, tutti noi abbiamo sottovalutato la situazione e adesso ci troviamo a dover fare i conti con questa forte emergenza che sta cambiando radicalmente la nostra vita giornaliera. Condizione atletica dei calciatori? Innanzitutto è necessario capire fino a quando andrà avanti il problema, soltanto a quel punto si potranno ipotizzare delle possibili date per fissare il rientro in campo. Quando ciò accadrà serviranno almeno tre settimane di tempo ai calciatori per recuperare una condizione ottimale. Il lavoro individuale è certamente importante ma serve anche e soprattutto il lavoro di squadra, per il quale servirà del tempo alla ripresa di campionati e coppe. Mio nuovo incarico? Con questa emergenza non ci ho pensato molto, ma appena tutto si risolverà valuterò le opzioni che mi si presenteranno. Non escludo neanche a priori di sedere su una panchina di una squadra femminile, sempre con l’obiettivo crescere e migliorare giorno dopo giorno. Mi piace il calcio femminile, ho visto giocatrici che si impegnano al massimo senza lamentarsi mai, essendo molto dedite al lavoro sul campo. Sicuramente è un contesto che tatticamente e tecnicamente deve crescere ancora molto, ma grazie all’ottimo risultato dei Mondiali dello scorso anno ha avuto una maggiore visibilità. C’è tanto da fare e non può essere ancora paragonato al calcio maschile, ma lavorando così col tempo arriveranno tanti ottimi risultati anche in Italia, perché nel resto d'Europa sotto questo punto di vista si trovano molto più avanti".