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Balzaretti-Mediagol: “Ripresa campionato e taglio stipendi, ho la mia idea. Giorgio Chiellini e la Juventus…”

Le dichiarazioni rilasciate da Federico Balzaretti, ex terzino di Juventus, Palermo e Roma, in esclusiva ai microfoni di Mediagol.it

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E' stato un vero e proprio idolo del "Renzo Barbera".

Approdato nel capoluogo siciliano nel gennaio del 2008, Federico Balzaretti in quel di Palermo è riuscito a trovare la sua dimensione, diventando uno dei terzini sinistri più forti d'Italia. Successivamente, nell'estate del 2015, il classe 1981 è stato costretto ad appendere gli scarpini al chiodo a soli trentatré anni in seguito ai continui problemi di pubalgia che lo hanno tormentato dopo l’addio al Palermo e l’arrivo alla Roma, società in cui ha ricoperto anche un ruolo dirigenziale. L'ex calciatore originario di Torino, oggi apprezzato opinionista di Dazn, sta seguendo con apprensione le sorti del nostro Paese, dilaniato, come il resto d'Europa dalla diffusione del Coronavirus.

Diversi, dunque, sono stati i temi trattati da Balzaretti, intervistato in esclusiva dalla redazione di Mediagol.it: dalla querelle tra i vari organi istituzionali del mondo del calcio ed i presidenti di Serie A in merito alle modalità di ripresa del campionato, ai provvedimenti messi in atto dalle singole società, nella fattispecie la Juventus, come il taglio degli stipendi ai propri tesserati in concomitanza con la sospensione forzata dell'attività agonistica.

"Taglio stipendi dei calciatori? La Juventus ha chiuso questo accordo in maniera individuale, per cui credo sia stato proprio Giorgio Chiellini, da grande capitano, ad andare a parlare con la società e con i compagni di squadra con l'obiettivo di trovare una soluzione ragionevole in tal senso. L'AIC, inoltre, ha un presidente molto intelligente come Damiano Tommasi, dunque sono convinto che si riuscirà a trovare l'equilibrio giusto tra tutte le componenti. Il calcio è un ecosistema e ha bisogno di avere un equilibrio virtuoso, quindi se per qualche mese sarà necessario tagliare in parte gli stipendi dei calciatori per cercare di far ripartire il sistema ben venga. Il mio pensiero per adesso va alle piccole squadre ed ai tesserati che militano nelle categorie inferiori che patiscono ancor di più rispetto ai grandi club e calciatori di Serie A. Sono favorevole a questa soluzione, trovando il giusto ed equo compromesso tra le parti in causa , ci sono persone competenti e profili idonei per poterlo fare. E credo che i calciatori non si siano mai tirati indietro, pronti a fare delle rinunce in un momento così difficile. Spero che questo campionato possa ripartire, chiaramente quando l'emergenza sarà debellata e si potrà di conseguenza tornare alla vita normale. Sarebbe un grandissimo segno di forza per la Nazione e per tutti noi. La stagione potrebbe finire più tardi e quella nuova potrebbe cominciare dopo. Prima si riuscirà a sconfiggere il Coronavirus prima si potrà ripartire. Tuttavia, il campionato potrà terminare solo se vi saranno tutte le condizioni di sicurezza del caso. E' questo il mio augurio. E il calcio al momento è all'ultimo posto. Nel momento in cui il governo annuncerà che si potrà ripartire, a quel punto si penserà a come farlo. Fin quando non vi sarà la sicurezza basilare per la salute del cittadino parliamo di un qualcosa che non ha alcun senso. Quando arriverà il via libera, credo che 10/15 giorni bastino ai calciatori per tornare in forma. Bisognerà tirarsi su le maniche e giocare anche se non si è al 100%, il calcio è anche emozione e allegria che tocca i sentimenti della gente. Sarà meraviglioso riportare la gente a rivivere le emozioni che in questo momento non esistono e ci mancano tantissimo, conterà meno la qualità della partita e anche il risultato. Ripartire in tutti i sensi sarà una grande vittoria per tutti".