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Lione-Juventus, Mounier: “Bianconeri favoriti, ma tutto può succedere. Quando ero al Bologna…”

L'attaccante francese Anthony Mounier, ex Bologna, dice la sua in merito a Lione-Juventus, gara valida per gli ottavi di Champions League in programma questa sera

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Parola a Anthony Mounier.

Una carriera iniziata in Francia, prima nella cantera e poi in prima squadra nel Lione, ed un recente passato in Italia alle spalle (con le maglie di Bologna Atalanta), che lo ha portato a conoscere bene le squadre di Serie A. Il profilo dell'attaccante, attualmente tra le fila del Panaitōlikos, fa sì che egli sia uno degli spettatori in prima linea per la gara di Champions League di questa sera: Lione-Juventus.

Il calciatore francese, intervenuto ai microfoni di Tuttomercatoweb, è tornato a parlare dei suoi trascorsi in Italia: "A Bologna nessuno mi conosceva e forse era anche meglio. Con Delio Rossi ho fatto benissimo, dopo dieci partite avevo fatto tre gol. Ero quello più in forma, poi è arrivato Donadoni e mi ha fatto fuori: la prima in casa con l'Atalanta abbiamo vinto tre a zero e ho giocato tutta la partita. Poi ho giocato fuori con la Roma e stop. Anche gli altri non hanno capito perché mi abbia fatto fuori. Quando è arrivato alla seconda stagione, ha fatto il suo mercato e mi hanno fatto fuori. Mi sono allenato sempre: il 31 agosto mi chiamarono perché c'era Cerci che era pronto per le visite. Gli serviva un posto nella lista, ma dove andavo il 31 agosto a mezzogiorno? Poi Cerci non passò le visite, mi tennero ma non giocai se non la prima di Coppa Italia a dicembre, dove feci doppietta. Sono andato a Bergamo ma lì era difficile inserirsi in un gruppo già oliato, era tosta entrare in un gruppo così ma lì andava bene. Se non fosse stato per Donadoni magari ero ancora a Bologna o in Italia. Dopo dieci partite avevo segnato, la gente parlava di me. Quando è arrivato ha cambiato tutto: doveva dare fiducia ai ragazzi e non ci trattò bene. Ero quello più in forma, facevo vincere le partite, non si fa! Però l'Italia mi è piaciuta. Sono stati due anni belli, ho dimostrato che potevo giocare in Serie A".

A proposito, invece, della Juventus di allora e quella di oggi, che questa sera affronterà il Lione, squadra in cui il classe '87 è cresciuto: "Non era la squadra che giocava il miglior calcio, quella era il Napoli di Sarri. Però avevano l'esperienza e i giocatori capaci di risolvere la partita anche nei momenti difficili. Ora hanno un fenomeno come CR7, che sistema tutto da solo. E' fuori categoria, è un giocatore incredibile. Ora entriamo nelle sue partite: quel che fa prima di Natale è una cosa, ora arriva Ronaldo. La Juventus lo ha preso anche per questo, ricordo la gara con l'Atletico. Il Lione lo seguo sempre, sono andato via da casa a dieci anni per andare nelle giovanili del Lione. E' una squadra che seguo con piacere. In questa stagione hanno avuto un inizio difficile, hanno cambiato tecnico, prendendo uno che conosce bene la A e la Juventus come Rudi Garcia. Non piace ai tifosi. Quando ha firmato non erano contenti di averlo ma per me è un buon tecnico: capisce il calcio, lo conosce, a Roma ha fatto bene. Gli serve tempo, è arrivato in corsa, non ha scelto i ragazzi. Però il Lione di ora non è quello di qualche anno fa, ha più difficoltà. La Juventus è grande favorita per questa partita ma il bello del calcio è che tutto può succedere. Se ha una chance di vincere con la Juventus, deve provarci: la difesa a 3 può starci, deve dar tutto in casa".