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Barcellona-Napoli, l’ex presidente Gaspart: “Sfida intensa, vietato sottovalutare gli azzurri”

Il pronostico di Joan Gaspart per Barcellona-Napoli

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Questa sera al Camp Nou il Barcellona sfiderà il Napoli.

Le due compagini combatteranno fino all'ultimo giro di orologio per staccare il pass per i quarti di finale di Champions League. Il risultato della gara d'andata al San Paolo (1-1), in virtù della rete in trasferta, favorisce i blaugrana, ma nulla è scontato. Gli azzurri di Rino Gattuso, per la prima volta nella storia al Camp Nou, daranno il massimo per conquistare l'impresa.

A parlare della emozionante sfida in programma questa sera, ai microfoni di TMW, l'ex presidente blaugrana Joan Gaspart, il quale ha avvertito la squadra di Quique Setien in merito alla pericolosità degli avversari

"Sarà una sfida tirata e intensa, come una finale. I blaugrana partono un po' avvantaggiati perché giocano in casa e, soprattutto, perché vengono dall'1-1 del San Paolo, ma questo Napoli non può certamente essere sottovalutato. La squadra azzurra è in salute, ha ottime individualità e per questo dico che il Barcellona non può prenderla affatto sottogamba. Gattuso era un gran lottatore in campo e lo è anche oggi in panchina, il suo Napoli non partirà certo scoraggiato. Insigne? Non so se giocherà dal 1'. Il Napoli ha una rosa lunga e Gattuso saprà eventualmente sostituirlo con un giocatore all'altezza. Mi aspetto una partita davvero emozionante, a prescindere dai singoli che andranno in campo".

A proposito, invece, del percorso del Barcellona in campionato: "La Liga non c'entra nulla, la Champions è una competizione a sé e sono convinto che i campioni del Barcellona avranno tutte le motivazioni, nonché le qualità, per andare avanti e raggiungere le final eight di Lisbona. Da tifoso, spero vivamente nella vittoria della sesta Champions della nostra storia. Magari può essere l'anno buono. Porte chiuse? Peccato davvero, il Camp Nou è sempre il dodicesimo uomo del Barcellona e per me il calcio senza tifosi non è calcio. Dobbiamo però al contempo rispettare chi non c'è più, chi si è ammalato e chi sta male: la salute viene prima di tutto, sempre".