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SERIE C GIRONE C

Catania, Tabbiani va protetto! Occhio però ai problemi: etnei spreconi e beffa finale

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Commento e risultato del match tra Monterosi Tuscia e Catania, valido per la decima giornata del girone C di Serie C, terminato 1-1.
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A cura di Anthony Massaro

PREMESSA SU TABBIANI - Dentro l’arco del fanalino di coda del girone C di Lega Pro si è fermato di nuovo il Catania dopo il meritato successo contro il Taranto, ma i motivi per essere ottimisti, comunque, ci sono. Il comune denominatore tra l'idea e la proposta di Tabbiani rimane il coraggio di voler disputare le gare con un atteggiamento propositivo. Il match ieri è stato discreto, è vero, ma in generale la gara è stata pensata ed approcciata nel modo giusto (in termini di volontà) e le occasioni per vincerla, comunque sono arrivate, contro un Monterosi Tuscia che aveva il sangue agli occhi. Anche se più di qualcuno riferirà o ha già riferito che il Catania ha subito gol, quindi ha pareggiato con l'ultima in classifica e quindi l'allenatore va esonerato (come ogni qual volta che il club etneo non vince).

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Il processo intrapreso è ambizioso, suggestivo e da grande squadra. Tocca, per l'ennesima volta al club targato Pelligra dare forza al mandato dell'allenatore scelto quest'estate, non con le chiacchiere, ma con i fatti, proteggendolo dalla gogna pubblica che si ripete di settimana in settimana. La ricerca dell'ex Fiorenzuola ha un senso e anche abbastanza importante, non così diffuso in categoria o in Italia. Come dice il CT della Nazionale, Luciano Spalletti (non l'ultimo arrivato): “Chiunque può sedersi e aspettare che l'avversario venga contro di loro. Non ci sono tattiche, stai seduto lì e aspetti. È molto più difficile creare movimenti e organizzare un approccio proattivo al gioco”. Inutile pensare che il Catania farà altro se non quello di tentare di giocare. Questa squadra è stata costruita per proporre calcio, divertire e conquistare risultati importanti. Le prestazioni non hanno raggiunto ancora quei picchi ambiti ed i risultati non sono quelli sperati, ma il tempo è fondamentale se si vuole costruire qualcosa di duraturo nel tempo. Ma soprattutto c'è bisogno di serenità per lavorare bene. E questo tema vale per ogni ambito, non solo per il calcio.

LA PARTITA E LE SUE CONSEGUENZA -  Cercando di essere il più possibile dalla parte della verità, c'è da dire che anche contro la gagliarda e coesa matricola Monterosi, compagine non certo trascendentale per valori tecnici in categoria, il Catania ha oggettivamente lasciato molto desiderare, non riuscendo ad ottenere l'intera posta in palio né a imporsi sul piano del gioco e della personalità sulla formazione laziale con costanza per tutto il match. Troppe volte è stata scolastica, supponente, macchinosa e desolatamente scontata la banda Tabbiani nella tessitura della sua manovra. Poco incisiva in ripartenza o su azione manovrata e colpevole di aver regalato gli ultimi 25' della ripresa, dai quali è scaturito il gol del pareggio.

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Un Catania rivedibile anche sul piano del ritmo e dell'intensità, che è riuscito solo a sprazzi ad alimentare con continuità ed incisività le sue trame offensive, soffrendo per larghi tratti l'esuberanza atletica ed agonistica degli uomini di Taurino. Ammirevole la prova di compattezza, abnegazione e carattere offerta dai padroni di casa al cospetto di un avversario certamente più quotato, ma se la compagine di Luca Tabbiani vuole concretamente legittimare ambizioni di vertice deve necessariamente capitalizzare al massimo, con il giusto piglio e ben altra autorevolezza, gli incroci con le squadre tecnicamente alla sua portata. Soprattutto quando si creano almeno sei palle gol nitide. Quest'ultimo, un fattore che rende vani tutti gli sforzi di una squadra, che in corso d'opera ha perso Di Carmine prima e Marsura poi per infortunio. Due profili non da poco, se considerato un centrocampo già ridotto all'osso dopo neanche un quarto di campionato. Il triplice fischio sancisce una prestazione volenterosa ma sprecona in casa rossazzurra, il punto ottenuto contro il fanalino di coda laziale costituisce un risultato a dir poco deludente.

 

MIGLIORE E PEGGIORE IN CASA ETNEA -Dubickas è una delle note più storte della serata in provincia di Viterbo. L'attaccante lituano ha sì giocato in modo partecipativo con il resto del gruppo, ma un giocatore disegnato per fare gol, deve gonfiare la rete quando chiamato in causa. La palla sbagliata dall'exLecce per il raddoppio è troppo grave da perdonare. Top la prova del portierino Bethers, gioca da veterano e non fa rimpiangere Livieri. Nel finale di gara riflesso straordinario su Bittante, anche se nulla può su Palazzino pochi minuti dopo.

Conquistare punti pesanti (si intendono le vittorie) sarebbe opportuno e provvidenziale a partire dalla prossima. Non solo sotto il profilo numerico. Una vittoria assurgerebbe a ennesimo rivitalizzante psicotonico, specie per un gruppo immerso in una stentata ed affannosa ricerca di continuità, gol e autostima. Tabbiani auspica uno switch di matrice agonistica e caratteriale soprattutto sotto porta, al netto di quanto sprecato tra Taranto e Monterosi. Gli uomini che sfideranno l'Avellino il prossimo 29 ottobre al 'Massimino' dovranno essere settati nella testa e nello spirito per sbloccarsi e magari ottenere l'intera posta in palio al cospetto della squadra di Pazienza. Solo un'applicazione totale e feroce può far avviare il Catania reduce da una vittoria nelle ultime quattro gare, verso un percorso vincente e continuo.

Catania

 

 

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