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Palermo, il talento freezato di Silipo: la stagione in salita del gioiello scuola Roma. Un jolly per Filippi in chiave playoff

Mediagol2

L'avvento di Filippi muta sesnsibilmente filosofia calcistica ed assetto tattico.

L'ex secondo di Boscaglia segna una linea di discontinuità con la precedente gestione tecnica. Subito 3-4-3 nel vittorioso derby contro il Catania in cui Silipo gioca una partita laboriosa e di sostanza, fornendo un contributo significativo in fase di copertura con la squadra in inferiorità numerica. Modulo che sarà presto declinato in 3-4-2-1: un difensore centrale in più, due esterni alti a tutta fascia, due trequartisti a convergere dentro il campo pronti a fraseggiare, rifinire in verticale, finalizzare dalla media distanza.

Un Palermo più coeso e quadrato nelle intenzioni, un calcio meno ricercato ed avvolgente ma più pragmatico ed essenziale. Non solo ampiezza, ma fulminea ricerca della transizione in verticale dopo la riconquista. Cambio di pelle ulterirormente accentuato dopo l'infortunio occorso a Lucca,

Tema ideale per innescare fantasia e doti tecniche di artisti, o aspranti tali, propensi ad accendersi e liberi di inventare nel famoso cono di luce tra le linee. Partire talvolta larghi, dalla corsia opposta al piede forte, per accentrarsi e sfruttare la propria tecnica individuale: un dribbling, un'imbucata, un triangolo stretto, una conclusione dai venti metri. Giocate fuori dall'ordinario che possano scalfire la densità avversaria. Santana e Floriano sono maestri sotto questo profilo, Silipo, compatibilmente a giovane età e margini di miglioramento, costituisce certamente un'alternativa idonea e spendibile all'interpretazione del ruolo.

Due le presenze da titolare del classe 2001 con Boscaglia, nei match interni contro Monopoli (assist su corner per il raddoppio di Marconi) e Viterbese. Brillanti subentri in corsa, assist decisivo per Luperini e plus di vivacità al "Barbera" contro il Potenza, altri discreti impatti in corsa alternati a grevi porzioni di match in cui non è riuscito ad entrare in partita. Idem con Filippi, buona prova nel derby al Massimino, più ombre che luci, in linea con la prestazione della squadra, nelle sfide casalinghe giocate da titolare contro Juve Stabia e Vibonese.

Criticità tattiche, retaggio da Covid-19, impiego inttermittente e problematiche collettive costitiscono certamente attenuanti significative ma non devono divenire un alibi. Silipo, in relazione alla sua cifra tecnica, avrebbe certamente potuto e dovuto dare di più.

Entusiasmo,  spirito di sacrificio, voglia di completarsi e migliorarsi, anche solo per insinuare il tarlo del dubbio nella mente del tecnico di turno.

La leggiadria dei vent'anni per scrollarsi di dosso le zavorre di frenesia e scoramento. Stagione difficile, ma formativa e comunque importante per il ragazzo romano. Testare la tenuta mentale e nervosa nella gestione delle difficoltà. Respirare, leadership, umiltà e classe di un marziano della categoria come Mario Alberto Santana.  Tasselli dall'inestimabile valore da incastonare nel mosaico dell'uomo e del calciatore.

La cultura del lavoro come scrigno ideale di nozioni ed esperienze. Bagaglio prezioso per custodire e tutelare il suo talento.  Due gare per scaldare i motori e chiudere la regular season. Andrea Silipo può ancora costituire un jolly prezioso per Filippi, potenzialmente in grado si sparigliare le carte al tavolo dei playoff.