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Emergenza Coronavirus, Rooney: “Calciatori inglesi trattati come cavie. Rinvii? Ho la mia idea”

LIVERPOOL, ENGLAND - MAY 05:  Wayne Rooney of Everton shows appreciation to the fans during the lap of honour after the Premier League match between Everton and Southampton at Goodison Park on May 5, 2018 in Liverpool, England.  (Photo by Alex Livesey/Getty Images)

L'ex attaccante Wayne Rooney dice la sua sui provvedimenti attuati in Premier League per fronteggiare l'emergenza Coronavirus

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L'emergenza Coronavirus ha messo a rischio anche la Premier League.

I maggiori campionati europei, a causa della diffusione del CoVid-19, che ha seminato contagi anche tra i calciatori, sono stati sospesi. L'Inghilterra è stata tra gli ultimi paesi a prendere tale provvedimento, lasciando che le gare delle ultime giornate si disputassero ancora a porte aperte. Una scelta che ha a lungo fatto discutere. In particolare, l'ex calciatore Wayne Rooney, in un editoriale tra le pagine di The Times, ha commentato la situazione che il calcio inglese sta vivendo.

"Dopo l'assemblea straordinaria, finalmente è stata presa la scelta giusta - ha scritto l'ex attaccante - fino ad allora sembrava quasi che i calciatori in Inghilterra fossero trattati come cavie. Il resto dello sport - tennis, Formula 1, rugby, golf e il calcio negli altri paesi - si stava fermando, mentre a noi veniva detto di continuare. Io e i miei compagni, lo scorso giovedì, ci siamo allenati aspettando il discorso di Boris Johnson. Per fortuna il calcio ha fatto la scelta giusta alla fine. Abbiamo dovuto sospendere la stagione. Alcune persone non saranno felici ma in questo caso il calcio deve essere messo in secondo piano. È uno sport, è solo uno sport. Se la vita delle persone è a rischio, questa deve venire prima di tutto, indipendentemente dal fatto che tu stia per vincere il titolo o che che tu stia cercando di entrare in Europa o di evitare la retrocessione. Saremo felici di giocare fino a settembre se la stagione dovesse essere prolungata fino a quel momento. Se è così, così sia. Questo è il nostro lavoro. Finché sappiamo di giocare al sicuro e in un ambiente sicuro per gli spettatori, giocheremo".

A proposito, invece, delle tempistiche entro le quali la stagione potrebbe terminare: "Il prossimo Mondiale si terrà in Qatar nel 2022 fra novembre e dicembre. Si potrebbe quindi approfittare di questa situazione per finire la stagione in corso entro la fine dell'anno e iniziare in inverno - e non in estate - le successive due. Così si arriverebbe meglio al grande appuntamento".