altri campionati

Coronavirus, caos in Premier League? Un presidente avverte: “I giocatori possono rifiutarsi”

Un presidente di un club della Premier League, che ha chiesto di restare anonimo, si è espresso in merito alla possibilità di riprendere la stagione

Mediagol52

Molta indecisione in Premier League.

Il mondo del calcio ha subito una brusca frenata con l'inizio dell'emergenza Coronavirus, che si è diffuso in tutto il mondo ad una velocità estranea a qualsiasi previsione: la pandemia scoppiata negli ultimi mesi ha costretto tanti Governi ha decretare un lock-down totale al fine di limitare la diffusione del virus e cercare di salvare quante più vite possibili grazie soprattutto all'incredibile lavoro svolto da medici, infermi e forze dell'ordine.

Uno stato di allarme che ha chiaramente bloccato anche tutte le manifestazioni sportive, ritenute un potenziale e pericolosissimo rischio di contagio, e dunque anche il mondo del calcio è rimasto paralizzato in quasi tutto il mondo per circa due mesi. Adesso, con il calare dei positivi e l'aumento dei pazienti guariti, in molti Paesi sono nuovamente iniziate le attività sportive individuali e di gruppo, come ad esempio in Germania dove i calciatori della Bundesliga sono ritornati ad allenarsi sul campo. Diametralmente opposta la decisione della Francia, che ha deciso di dichiarare terminata l'attuale stagione di Ligue 1 assegnando il titolo di campione al PSG primo in classifica a 12 punti di distacco dal Marsiglia.

Anche in Premier League le squadre sono ritornare nei centri di allenamento, prima tra tutte l'Arsenal cui giocatori hanno iniziato a svolgere le prime attività presso la struttura situata a Colney. Tuttavia non si hanno ancora certezze circa la ripresa del campionato: domani infatti tutti i vari componenti della categoria, che dovranno ufficialmente decidere se far ripartire o meno la stagione che aveva visto, fino al momento dello stop, il Liverpool dominare senza nessun avversario diretto potenziale e ormai a solo un punto dalla vittoria del titolo.

Un proprietario di un club di Premier, che ha preferito rimanere anonimo, ha sottolineato ai microfoni di Sky Sports la fragilità del calcio inglese in questo periodo storico unico: "Tornare in campo o meno, alla fine la decisione spetta al giocatore. Se un calciatore non vuole giocare, sarà una loro decisione. Non c'è comunque il desiderio di concludere la stagione in questo momento. Vogliamo giocare le partite rimanenti. C'è grande volontà di tornare a giocare, non possiamo permetterci di non tornare in campo, ma nulla sarà fatto senza l'approvazione del Governo. Se aspettassimo un vaccino o l'immunità di gregge, potrebbero passare 18 mesi e il 90% delle squadre andrebbe in rovina. Anche se trattenessimo il 95% degli stipendi dei nostri dipendenti, andremmo comunque incontro alla bancarotta perché dovremmo comunque pagare i giocatori".