"Dobbiamo onorare il campionato fino in fondo".
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Entella, il patron Gozzi: “Fatto errori, ma nostro attaccamento è fuori discussione. Tifosi, guardate il Palermo…”
Le dichiarazioni rilasciate dal patron della Virtus Entella
Lo ha detto Antonio Gozzi. Il presidente della Virtus Entella, intervistato ai microfoni de 'La Repubblica', è tornato a parlare del momento della sua squadra. Reduce dalla sconfitta maturata contro la Cremonese, la compagine ligure occupa attualmente l'ultimo posto della classifica di Serie B a quota 21 punti, frutto di appena quattro vittorie, nove pareggi e ben sedici sconfitte.
"Non smetteremo di lottare e d’inseguire almeno i play out fino a quando la matematica non ci condannerà. Un’eventuale retrocessione cambierebbe qualcosa? L’attaccamento della famiglia Gozzi è fuori discussione, non si modifica il nostro approccio. Siamo forse la prima azienda di Chiavari, vogliamo continuare ad essere 'mes que un club' per il territorio. I risultati sono negativi, ma non si può vincere la Champions League tutti gli anni. I tifosi, che ricordano la polvere dei campi dell’Eccellenza, sono consapevoli dell’eccezionalità di questo periodo. Bari, Catania, Palermo, Padova, Trieste, in categoria inferiore aiutano a capire il lavoro straordinario portato avanti. Neanche il Real Madrid può vincere la Champions League tutti gli anni. Non è la normalità, come la serie B per Chiavari. Bisogna ricordarsi chi siamo e da dove veniamo", sono state le sue parole.
RIMPIANTI -"Un errore strategico, pensavo che fosse sufficiente una rosa analoga allo scorso anno. Non faremo mai pazzie mai, non è nel nostro DNA, ma nell’anno del Covid pensavo che la priorità di tutti fosse tenere in sicurezza le aziende, non licenziare i dipendenti. Mi sono sbagliato, tante società di serie B hanno perdite importanti, stanno spendendo fortune. Il nostro avversario di martedì, scorso, la Cremonese, costa il doppio dell’Entella. Non è un caso isolato".
MERCATO -"A gennaio ci siamo mossi molto poco? Abbiamo affrontato difficoltà oggettive di mercato. Soprattutto in estate non siamo riusciti a convincere calciatori a venire a Chiavari. Le principali motivazioni la piazza ed il campo in sintetico. Siamo rimasti l’unico dopo le retrocessioni di Castellamare e Trapani, ma non esistono alternative. Non abbiamo altri impianti e tanto meno un centro sportivo, è questa la nostra dimensione. La nostra filosofia si baserà sempre sui giovani", ha concluso Gozzi.
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