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Venezia, Vanoli: “Spezia? Andremo in battaglia. Il destino è nelle mani del Como”

Palermo-Venezia
Le dichiarazioni rilasciate dal tecnico del Venezia al termine della sfida contro la Feralpisalò.
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"La prossima sarà un’altra battaglia, andremo in battaglia contro uno Spezia che vuole salvarsi e vedremo cosa accadrà: il destino è nelle mani nel Como". Lo ha detto Paolo Vanoli al termine della sfida contro la Feralpisalò, andata in scena domenica pomeriggio allo Stadio "Penzo". Fra i temi trattati dal tecnico del Venezia, oltre alle scelte di formazione, anche la prestazione offerta dalla sua squadra contro gli uomini di Marco Zaffaroni. Ma non solo...

"Ripensavo prima alle parole post Catanzaro, mi si chiedeva di Sverko, avessi cambiato Svoboda non avrebbe fatto quello che poi ha fatto (ride, ndr). Dovevo cambiare qualcosa, c’era da vincere per forza queste partite e abbiamo speso tanto, soprattutto a Catanzaro, i cambi sono stati fatti anche in funzione di quello. Era il momento per ridare ritmo a Jajalo anche dall’inizio, che è diverso rispetto a quando entri. Tessmann ha fatto praticamente tutte le gare e quindi gli ho dato un po' di respiro. Lella aveva fatto una buona partita, gli ho voluto dare continuità. Poi i cambi servono a cambiare le gare e quindi ho tenuto qualche giocatore anche per quello, questi ragazzi hanno buttato il cuore oltre l’ostacolo, poi purtroppo quando incontriamo squadre con il blocco basso siamo un po’ lenti nell’imbucata e ci manca un po’ l’uno contro uno", le sue parole.

"Con la linea bassa di fronte noi andiamo in comfort zone, dobbiamo giocare più dentro. Tante volte Altare aveva buchi importanti quando si alzava, Lella gli ho chiesto di attaccare di più dietro perchè loro giocavano a uomo, quindi Pohjanpalo doveva andare tra le linee e creava il buco che va attaccato. Quando succedono queste cose qua mi viene un po’ di nervosismo ma capisco anche i ragazzi. Dobbiamo crescere, abbiamo preso gol e siamo tornati a fare cose incredibili, dovevamo continuare già dopo la rete di Joel e questa è mentalità. Quindi complimenti ma sappiamo che possiamo fare ancora un passettino. Altare ha avuto un accenno di crampi e Felici puntava spesso quindi ho preferito cambiare", ha proseguito Vanoli.

"Gytkjaer e Pohjanpalo? Sono convinto che questa intesa poteva arrivare, con loro due abbiamo a volte poca profondità e questo può penalizzarci, soprattutto in alcune situazioni, dopo il gol preso ho messo Pierini dietro loro due perchè poteva attaccare a rimorchio e siamo diventati più pericolosi. Talvolta non siamo riusciti per stanchezza, altre per tempi un po’ sbagliati. Nel primo tempo ci hanno concesso un po’ poco, ci sono linee che dobbiamo imparare a conoscere, poi Pierini ha saputo darci profondità. Svoboda è stato bravissimo e lucido, al suo posto avrei chiuso gli occhi e tirato. Ho sempre detto a Svoboda che gli manca un ultimo step, perchè ha visione, nel giocare a tre è fantastico, deve completare il percorso da difensore. In qualche situazione è ancora un po’ indolente, ma alla fine è stato bravo", ha concluso.

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