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Udinese, Okaka dice sì: “Favorevole al taglio stipendi. Ripresa? Sono convinto di una cosa”

Le dichiarazioni rilasciate dall'attaccante dell'Udinese: "Se il club chiederà una mano a noi calciatori non ci saranno problemi"

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Nella giornata di sabato, il comunicato.

La Juventus è la prima società in Italia ad aver raggiunto l’intesa con i propri tesserati per la riduzione dei compensi di marzo, aprile, maggio e giugno 2020. La società piemontese, attraverso una nota pubblicata sul proprio sito di riferimento, ha spiegato che "in ragione dell’emergenza sanitaria globale attualmente in corso, che sta impedendo lo svolgimento dell’attività sportiva", gli stipendi dei propri calciatori e del tecnico Maurizio Sarri saranno ridotti. Un accordo che determinerà un effetto economico positivo di circa 90 milioni di euro.

Dopo la decisione della Juventus, dunque, anche altri club potrebbero chiedere ai propri calciatori la riduzione degli ingaggi. E a tal proposito, chi si è espresso a favore di questa soluzione è l'attaccante dell'Udinese, Stefano Okaka. "Ridurre gli stipendi? Per far fronte all'emergenza è un'ipotesi lecita. Il calcio si sta muovendo in tutte le direzioni per arginare una possibile crisi ed è giusto che ognuno faccia la sua parte. Sono convinto che la solidità del sistema Udinese emergerà in questo periodo di difficoltà, la società ha i mezzi per andare avanti senza chiedere aiuti grazie all'oculata gestione manageriale che l'ha sempre contraddistinta. Se poi il club chiederà una mano a noi calciatori non ci saranno problemi. L'Udinese è una società molto presente nella vita di noi giocatori. Da quando è iniziata la sosta forzata abbiamo puntualmente ricevuto a casa tutto ciò che ci serve per portare avanti la preparazione, dall'attrezzatura ginnica agli integratori e ai programmi alimentari", sono state le sue parole.

Ma non solo; il classe 1989, intervenuto ai canali ufficiali della società bianconera, ha parlato in vista di un'eventuale ripresa del campionato di Serie A. "Ci sono tante ipotesi, ma in questo momento è difficile fare previsioni. Prima di tornare in campo bisognerà risolvere anche degli aspetti logistici, legati per esempio alle trasferte: ci vorrà la certezza che dove si va a giocare non ci sia più alcun contagio. Bisogna tornare alla normalità su tutti i fronti. Venti giorni di allenamento possono bastare per riprendere la forma, se ciò sarà necessario per stringere i tempi. Solitamente il ritiro precampionato inizia un mese prima della prima giornata, ma in questo caso arriveremmo da un periodo di inattività molto più lungo. Molti club, inoltre, devono mettere in conto di affrontare una stagione intensissima tra campionato e coppe e questo implica che la preparazione debba essere molto ben curata. Quando ti alleni hai sempre una data precisa da porti come obiettivo per arrivare al top della condizione. Finché non si saprà con certezza quando si tornerà a giocare sarà più difficile anche capire il reale stato di forma di ogni giocatore", ha concluso.