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Di Donato-Mediagol: “Pellino e il Trapani, dolo o incompetenza? Chi vuole lucrare deve stare lontano dal calcio. La mia verità…”

L'intervista esclusiva concessa dall'ex allenatore del Trapani, Daniele Di Donato, alla redazione di Mediagol.it

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Idolo assoluto ed indimenticato dei tifosi rosanero sotto il profilo umano ancor prima che professionale.

Daniele Di Donato ha lasciato un segno profondo, intenso ed indelebile nella storia del club rosanero. Centrocampista sagace, gladiatorio ed instancabile, ragazzo leale, sensibile, dotato di un'intelligenza non comune. Nel capoluogo siciliano, l'ex calciatore abruzzese è diventato uomo, legando al suo percorso in seno al club di Viale del Fante momenti estremamente difficili e complessi sul piano personale, affrontati e superati grazie a carattere, coraggio ed amore incondizionato di chi gli è stato sempre vicino. Sul terreno di gioco, tante gioie e traguardi storici,  l'ebbrezza di una doppia promozione vissuta da protagonista, dalla C alla B e dal torneo cadetto all'olimpo della Serie A- Quindi un percorso da allenatore iniziato nel migliore dei modi, con il campionato di serie D vinto alla guida dell'Arzignano e l'ottima stagione sulla panchina dell'Arezzo, compagine a cui è stato capace di conferire identità tattica tangibile ed impianto di gioco propositivo, valorizzando diversi elementi in organico. Il sogno Palermo accarezzato la scorsa estate, l'avventura in quel di Trapani, approcciata con il massimo entusiasmo ma ben presto naufragata a causa della gestione societaria incauta e controversa culminata nell'esclusione del club granata dal campionato. Tutto il disappunto del tecnico abruzzese in relazione alla surreale vicenda professionale vissuta emerge nel corso dell'intervista esclusiva concessa alla redazione di Mediagol.it.

"Cosa resta dentro dopo questa esperienza dall'epilogo amaro sul piano professionaleMi rimane la bellezza della città e la voglia di far calcio dei trapanesi che meritano ben altro, per quanto riguarda l'aspetto sportivo è stata una situazione surreale e direi da film. Dalla vecchia gestione Petroni per non parlare di quella Pellino che ha sbagliato di tutto, a tal punto da farmi dubitare se lo facesse a posta o se fosse realmente un incompetente. Dal mancato rispetto delle misure anti Covid-19 all'esonero mio nonostante poi mi abbia richiamato e si sia dimenticato di fare la revoca del provvedimento. La verità è che certa gente non dovrebbe stare nel mondo del calcio, il calcio è una cosa seria ed è una passione per tante piazze e tanti tifosi. Questa gente avventuriera che viene a solo lucrare per le tasche loro, gente del genere deve rimanere lontana anni luce da questo mondo con gli organi preposti che dovrebbero vigilare in modo più attento. Noi dal 2 settembre non ci siamo mai potuti allenare e abbiamo documentato il tutto, purtroppo però alla fine il Trapani non è potuto scendere in campo nelle prime due giornate. Forse si doveva intervenire prima per permettere a quelle società sane di essere ripescate e fare un campionato diverso e con tutte le squadre. Alla fine ci rimette solo la gente che ama il calcio e la città intera. Trapani è di una bellezza unica, una piazza passionale, dispiace che adesso i granata siano fuori da tutto per colpa di gente che ha cercato solo di lucrare. Spero che cose di questo tipo non accadano più. Dispiace non aver potuto lavorare per questa gente che merita davvero palcoscenici importanti, dai dipendenti ai componenti dello staff fino ai tifosi ed i ragazzi della squadra che hanno cercato in tutto i modi di risolvere la situazione, sebbene non fosse possibile agire perché il comando era di una sola persona. Calciatori, staff e tifosi sono stati tutti encomiabili e da applaudire, spero possano tornare ad alti livelli come il Trapani. Palermo e Trapani hanno vissuto in anni differenti  una situazione per certi versi analoga? Quella del Palermo è stata un'agonia che si trascinava da anni, ricordo che l'ultimo anno in cui indossai la maglia rosanero ci chiesero di spalmare i nostri contratti con la speranza che si potesse tornare in A per evitare il fallimento. Il Trapani è retrocesso per soltanto 70 mila euro, questo ti fa capire l'incompetenza della gente che era al comando. Non gli interessava nulla del calcio, erano lì solo per le proprie tasche. Iscrizione del Trapani al campionato di Serie C? Gli organi preposti al controllo dovevano intervenire prima, si sapeva da tempo della situazione del Trapani e se si fosse intervenuti prima sarebbe stata ripescata una società seria come la Pianese con la C che avrebbe avuto tutte le squadre regolarmente iscritte e il numero idoneo di club partecipanti al campionato. La cessione da Alivision ad Alba Minerali Srl? Mi chiedo, questa cessione è avvenuta seriamente? Il bonifico sembrerebbe non essere mai arrivato...".