Domenica arriverà a Torino, però da avversario.
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Torino, Maxi Lopez: “Mihajlovic spaccava lo spogliatoio. Ljajic? Vi spiego il suo momento…”
Lunga intervista all'ex di turno nella sfida fra Torino e Udinese, Maxi Lopez: "Anche Ljajic sta patendo il trattamento subito da Mihajlovic. Pensavo che con l’allenatore fosse diverso..."
Sarà la prima gara con una maglia diversa da quella del Toro (in questa stagione) per Maxi Lopez, che, oggi in forza all'Udinese, sta cercando di riportare in zona Europa i friulani guidati da Massimo Oddo. Per l'attaccante argentino, sicuramente, quella di domenica non sarà una sfida come tutte le altre. Ed è evidente. E soprattutto, non lo nasconde. Come non nasconde i problemi che ci sono stati durante lo scorso anno, che hanno portato a un addio già annunciato alla maglia granata. Problemi con chi? Precisamente Con Sinisa Mihajlovic, che per tutto l'anno ha avuto modo di criticare l'operato del centravanti sudamericano. Da quella “lavatrice sulle spalle” ai discorsi del peso, il feeling tra i due non è mai decollato del tutto, o forse per niente: "Ricordandomi della mia esperienza con lui a Catania e nella Sampdoria - ha dichiarato la Gallina de Oro -, pensavo che mi piacesse il suo parlare a quattrocchi. Mi sarei aspettato che anche al Toro facesse così, e invece… Forse il suo atteggiamento era volto a spronare i giocatori, ma se il messaggio non viene recepito, si rischia di spaccare lo spogliatoio".
Ci va giù duro l'ex marito di Wanda Nara, in una lunga intervista al quotidiano La Stampa. E rincara poi la dose parlando del momento (negativo) che sta vivendo l'ex compagno di squadra Adem Ljajic: "Adem deve sentirsi protagonista per fare meglio. Lui era fondamentale per noi, ma anche lui ha patito il trattamento riservatogli dal suo allenatore (Mihajlovic ndr.)".
Parole non banali quelle pronunciate da Maxi Lopez, che, torna a Torino, ma senza il famoso dente avvelenato della situazione: Sinisa Mihajlovic infatti non siede più sulla panchina del Toro (a lui è subentrato l'ex Napoli Walter Mazzarri), e il suo ricordo della piazza granata resta comunque di quelli speciali.
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