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Ternana, Lucarelli: “Svelo il nostro segreto. Siamo primi? Non mi fido, il Palermo e le altre…”

Le dichiarazioni rilasciate dal tecnico della Ternana

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"Da bomber ad allenatore vincente? A voce bassa, per favore. Ora gira così, domani è tutto da vedere".

Parola di Cristiano Lucarelli. Il tecnico della Ternana, attuale capolista del Girone C di Serie C, è stato intervistato ai microfoni del 'Corriere dello Sport'. Fra i temi trattati dal coach ex Catania anche le prestazioni offerte fin qui dalla sua squadra, reduce dalla vittoria contro il Teramo conquistata domenica pomeriggio fra le mura dello Stadio "Libero Liberati".

"Abbiamo appena completato un terzo del cammino, davanti ci sono 24 campionati di una giornata ciascuno, o due step di altrettante dodici gare. La pagnotta va ancora conquistata. Per ora siamo riusciti a mettere in campo buona parte delle doti del nostro organico. Forse lo abbiamo fatto meglio della concorrenza che, però, resta valida e della quale non mi fido. Mai sentito di squadre che fanno un avvio boom e poi flettono? E' una caratteristica delle squadre della Serie C. Non tanto tempo fa è capitato all'Alessandria, qualcosa di simile l'ho visto io a Catania con il Lecce che poi ha fatto filotto e dalla C è salito in A. Certo, poi ci sono i casi come la Reggina che ti dicono il contrario. Ma in un campionato così ricco qualitativamente, meglio non dare alcunché di scontato", sono state le sue parole.

IL SEGRETO -"Posto l'ambizione del presidente Bandecchi, e la mia, abbiamo considerato una serie di indicatori. Prima di tutto, confermare alcuni giocatori reduci dalle precedenti annate non fortunate e cercare di arrivare ad acquisti animati dalla stessa voglia di riscatto. La motivazione era la benzina che volevamo comprare insieme alle doti fisiche. In C se corri forte e tanto hai già fatto tre quarti del lavoro, se ci metti pure la qualità tecnica allora ti elevi sul resto. Noi abbiamo tecnica ma anche morale. Perché vedere Falletti e Vantaggiato, che non sono più ragazzini ma sono i primi a spendersi nel lavoro di pressing e recupero palla, manda un messaggio potentissimo a tutti gli altri".

OBIETTIVI -"Io sono curioso di capire come reagiremo quando ci saranno le partite storte. Spingo perché i ragazzi mantengano i piedi per terra ma voglio che diano sempre il massimo senza mollare un centimetro. Ci saranno anche le partite sporche, quelle difficili da venirne a capo e dove il lampo del singolo le può decidere oltre i meriti guadagnati in campo. Noi di giocatori così, capaci di illuminare un pomeriggio grigio, ne abbiamo. Fame, dovremo averne tanta. Essere cani da tartufo per inseguire con ossessione sistematica il miglioramento. Lucarelli deve ancora vincere. Sarebbe presuntuoso sostenere che top club come Bari, Catania, Palermo, Catanzaro, Avellino e Juve Stabia sono già fuori dai giochi per la promozione diretta".

DA CALCIATORE A TECNICO -"Mi sentivo allenatore già quando giocavo per i motivi cui ho accennato prima. In campo avevo una personalità di un certo tipo, i compagni mi seguivano. Poi ho avuto tanti ottimi allenatori dai quali ho appreso come una spugna: ho assorbito tecniche, concetti, metodi. Soprattutto uno mi ha praticamente coinvolto nel mestiere, ovvero Mazzarri. Grazie a lui mi sono convinto che allenare era ciò che avrei fatto, una volta smesso di giocare. Cosa dico ai giocatori a fine gara che li tengo lì in campo? In realtà nasce soprattutto per evitare certi climi accesi di fine gara con arbitri e avversari. Ma visto che ci sono, ne approfitto per parlare della gara appena conclusa e iniziare a pensare alla successiva", ha concluso Lucarelli.