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Spal, il presidente Mattioli: “Dopo Brescia avrei preso la squadra a scapaccioni. Salvezza? Chi non ci crede…”

Le dichiarazioni rilasciate dal presidente della Spal a margine della cena di Natale: "Resteremo in Serie A, sono sicurissimo"

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Nove punti e ultimo posto in classifica.

Per la Spal è un momento tutt'altro che brillante. Reduci da tre sconfitte di fila maturate in campionato contro Inter, Brescia e Roma, Andrea Petagna e compagni si apprestano ad affrontare il Torino, nel match valido per la diciassettesima giornata del torneo di Serie A, in programma sabato sera allo Stadio "Olimpico-Grande Torino".

Intervenuto ai microfoni della stampa a margine della cena di Natale organizzata dal club di Ferrara, il presidente Walter Mattioli si è espresso in merito alle recenti prestazioni offerta dalla sua squadra e alla scelta di confermare la propria fiducia nei confronti del tecnico Leonardo Semplici.

"Questo è il terzo anno in Serie A e noi ci vogliamo rimanere. Tutti mi chiedono se ce la faremo: io sono sicurissimo di sì. Siamo una società organizzata che per tanto tempo ancora deve portare avanti programmi ambiziosi e nuovi presupposti per far crescere il settore giovanile, anche se sono già stati fatti passi da gigante. Ho una squadra di dirigenti e tecnici preparati. Ritengo la mia squadra superiore a tante altre in Italia. Dobbiamo toglierci la paura. Nel girone di ritorno ci aspetteranno battaglie, se ci vogliamo salvare servirà coraggio e bisognerà lavorare il doppio. Chi non ci crede lo dica chiaramente, noi non vogliamo trattenere chi non sposa il nostro progetto. Ferrara e i suoi tifosi non meritano di perdere la Serie A", sono state le sue parole.

SEMPLICI -"Dopo la sconfitta contro il Brescia ero deluso ed arrabbiato, li avrei presi tutti a scapaccioni. Ma avrò sempre il massimo rispetto per Leonardo Semplici e per il suo staff, sia per quello che ha fatto, che sta facendo e che farà qui per tanto altro tempo. La stima nei confronti di Semplici è tanta, perché ha fatto molto per noi. Da oggi vogliamo vedere giocatori che mettono in campo la cattiveria, l’arma principale su cui deve puntare una squadra in lotta per non retrocedere", ha concluso Mattioli.